In occasione della giornata mondiale dell’Acqua, l’Istat ha pubblicato un report che mostra come si è evoluto il clima negli ultimi decenni, confrontando il trentennio 1971-2000 con il periodo 2001-2014. Genova ha qualche primato, inoltre, grazie alle serie storiche, si riesce a capire davvero come si sta evolvendo il clima.
I giorni di precipitazione molto intensa (con almeno 20 mm) sono stati in Italia in media 9, in linea col dato climatico (cioè la serie 1975-2000). Il maggior numero di giorni di precipitazione intensa si è registrato proprio a Genova (17) e il minore a Cagliari (3).
Tuttavia rispetto al trentennio preso come riferimento, la quantità media di pioggia caduta è diminuita del 20%, il secondo dato negativo in Italia, dopo Milano (-27,5%): 1.069,8, 267,7 millimetri in meno. I giorni piovosi (ossia il numero di giorni nell’anno con precipitazione maggiore di un millimetro) nel periodo 1971-2000 a Genova sono stati circa 80, due in meno dal 2001 al 2014. I giorni di precipitazione molto intensa (con almeno 20 mm) sono stati in Italia 9, in linea col dato climatico. Proprio a Genova si è registrato il maggior numero: 17, contro i 20 del periodo storico precedente. I giorni di precipitazione estremamente intensa (con almeno 50 mm) si verificano, in media, un giorno all’anno in Italia senza particolari differenze nel confronto col valore climatico. Fa ancora eccezione Genova che ha registrato il valore più alto dell’indicatore, in media pari a 3 giorni l’anno. In particolare, nel capoluogo ligure ci sono stati 9 giorni di precipitazione estremamente intensa nel 2014. Tale frequenza si è verificata anche nel periodo 1971-2000: 1977 (10), 1990 (9), 1997 (10).
Sei i giorni consecutivi con pioggia in entrambe le serie storiche prese in considerazione nel capoluogo ligure. Non c’è stata grande differenza anche per i giorni consecutivi senza pioggia: 27 nel 2001-2014, 26 nel 1971-2000. Varia molto invece la precipitazione nei giorni molto piovosi: nel 1971-2000 una media di 398,9 mm, nel 2001-2014 198,5, la precipitazione nei giorni estremamente piovosi è scesa dai 251,2 mm del periodo 1971-2000, ai 182,7 mm del 2001-2014.
Per quanto riguarda la temperatura media Genova registra l’incremento minore dei capoluoghi di Regione rispetto agli anni 1971-2000: +0,2 gradi celsius rispetto ai 16 gradi registrati nel trentennio, in percentuale un aumento dell’1,3% contro il +13,4% di Aosta o il 10,9% di Ancona.
I giorni estivi (numero di giorni nell’anno con temperatura massima maggiore di 25°C) sono in media 103 l’anno in Italia. In 14 stazioni l’indice è superiore alla media e tocca il massimo a Palermo (140). Rispetto al valore climatico 1971-2000, si ha un incremento di 14 giorni, diffuso in tutti i capoluoghi di regione, con l’eccezione proprio di Genova, che è scesa dai 74 del periodo 1971-2000 ai 68 del 2001-2014.
I giorni freddi tra il 2001 e il 2014 (numero di giorni in cui la temperatura massima giornaliera è inferiore al 10° percentile, ossia il valore sotto al quale si trova il 10% delle osservazioni) sono in media 23 all’anno in Italia, col massimo a Genova (37 giorni, erano 35 nel periodo precedente).
Sempre a Genova in aumento il dato sulle notti tropicali, ossia il numero di giorni nell’anno con temperatura minima maggiore di 20ºC (da 61 a 70 giorni in media), sui giorni caldi (da 35 a 39), ma soprattutto sulle notti calde (da 34 a 59). L’indice di durata dei periodi di caldo è passato da 6 a 13 giorni. È sceso invece quello per i periodi di freddo da 12 a 10. Per giorni e notti calde si intende il numero di giorni in cui la temperatura massima giornaliera è superiore al 90° percentile, ossia al 90% delle osservazioni.
L’Istat ha diffuso per la prima volta anche la stima a livello nazionale dei volumi di acqua utilizzati per la produzione di energia elettrica e di calore nelle centrali termoelettriche: su un totale di 207.327 gigawattora prodotti in 2.725 impianti a livello nazionale, la Liguria si colloca al nono posto con 9.918 gigawattora prodotti nel 2012.
L’energia termoelettrica è ancora la maggior fonte di energia elettrica nel nostro Paese, benché in decrescita dal 2007. Il costante calo della produzione è in parte compensato dall’aumento dell’energia di fonte idroelettrica, eolica, fotovoltaica e geotermica.
Per approfondimenti l’intero documento è scaricabile in pdf: Focus acqua 2016