È un’azienda genovese a essere partner di Panorama d’Italia, il ciclo di incontri organizzato dal settimanale Panorama giunto alla terza edizione, che racconta l’Italia dalle sue piazze con iniziative ed eventi legati al mondo dell’impresa, dell’economia, della cultura e dell’enogastronomia.
Ett, industria digitale creativa (di cui avevamo già parlato qui), farà vivere ai partecipanti un’esperienza di realtà virtuale in collaborazione con il periodico Focus.
Il 30 marzo la partenza proprio da Genova e la possibilità di esplorare una stazione spaziale come se si fosse in orbita, ospite l’astronauta Umberto Guidoni, il secondo appuntamento sarà dedicato al clima, all’ambiente e alle energie rinnovabili e consentirà di seguire le conferenze con contenuti emozionali che coinvolgeranno gli utenti a 360 gradi.
La partecipazione a Panorama d’Italia è solo uno dei progetti di Ett di questo 2016 ed è considerata dall’a.d. e presidente Giovanni Verreschi «una sintesi positiva del percorso che stiamo facendo. Crediamo molto nella realtà virtuale quale strumento utile per la divulgazione storico-scientifico-didattica e per la valorizzazione del nostro patrimonio culturale».
Verreschi sintetizza l’evoluzione del lavoro di Ett in poche parole: «L’Italia è la prima potenza culturale al mondo, noi mettiamo a disposizione strumenti tecnologici per poter fruire della cultura che permea il nostro Paese. Non è un caso che un terzo dei nostri 130 dipendenti non sia informatico, ma si occupi di storytelling, sceneggiature, in pratica creiamo percorsi creativi in luoghi storici o d’arte, facendo interagire il pubblico attraverso la realtà aumentata o virtuale».
Spesso il percorso di un’azienda simile a Ett parte dalla creatività per procedere verso la tecnologia, Ett invece ha compiuto il percorso inverso, considerando che gli inizi erano dedicati alla ricerca ingegneristica.
Agli scettici Verreschi risponde: «Traduciamo in tecnologia fruibile contenuti culturali, lo strumento funziona se c’è un progetto educativo dietro. Pensiamo ai nativi digitali. In un museo probabilmente preferiranno un percorso interattivo all’audioguida. Oggi funzionano i messaggi brevi ma ricchi di informazioni».
Lo spazio di mercato c’è, proprio per la caratteristiche peculiari di Ett e non è un caso che l’azienda nel 2015 abbia ancora aumentato il fatturato: da 11 a 13,5 milioni «Il problema è che lavorando con enti pubblici spesso le fatture vengono pagate a distanza anche di uno o due anni, quando lavoriamo in Inghilterra non sforano i 30-40 giorni».
In Liguria Ett si sta occupando del rinnovamento del percorso espositivo dell’Acquario dal punto di vista dell’interazione, ad aprile aprirà il museo multimediale della Fortezza Firmafede a Sarzana, ma sono molti i progetti in corso: «La Casa del Boia a Lucca, un percorso Unesco in Sicilia, in Inghilterra siamo di supporto a un progetto di ricerca scientifica sullo sviluppo dei gemelli per il King’s College di Londra, speriamo di concludere un accordo ad Abu Dhabi per l’oasi più antica del mondo».
Nell’ambito dei New Media Ett ha all’attivo più di 400 installazioni multimediali in circa 50 musei e clienti privati, per un totale di oltre 1 milione di visitatori.