Dopo il battesimo ufficiale a Roma, il nuovo gruppo parlamentare Sinistra italiana si è presentato anche a Genova.
Alfredo D’Attorre, Stefano Quaranta e Gianni Pastorino hanno illustrato la nuova realtà che si propone come soggetto politico per unire la sinistra riformista e chi non si riconosce nel Pd renziano.
«Nasciamo senza un leader, senza che ci sia un padrone, che verrà deciso a fine anno da tutti coloro che intendono aderire a questo progetto, la triste involuzione del Pd ci dice che dobbiamo avere meno individualismi e più idee, meno Primarie fratricide, vogliamo essere il partito del noi», spiega Alfredo D’Attorre, uno dei deputati che ha lasciato il Pd per fondare il nuovo soggetto politico.
Primo impegno sul territorio: promuovere la partecipazione al referendum del 17 aprile per fermare le trivellazioni nelle acque territoriali italiane dopo la scadenza delle concessioni anche se c’è ancora gas o petrolio: «Il governo ha voluto sprecare 300 milioni per affossare questa consultazione – sottolinea D’Attorre – anziché unirla alle elezioni amministrative, ma cercheremo di portare a votare più cittadini possibili».
Proprio sulle amministrative D’Attorre non si sbilancia troppo: «Valuteremo caso per caso, se le strade si divideranno non è perché c’è un diktat da Roma, ma perché il Pd preferisce dialogare con i Verdini, i Cuffaro, i Scajola» e guarda oltre: «Il Pd è una questione transitorio, noi pensiamo al dopo, vogliamo costruire la casa della sinistra per i prossimi decenni l’illusione del “partito della Nazione” terminerà con la possibile sconfitta al referendum costituzionale per la brutta riforma voluta da Renzi».
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