Dati in chiaroscuro per la Liguria sulla cosiddetta “Società dell’informazione”, uno degli indicatori della banca dati per le politiche di sviluppo aggiornata dall’Istat in collaborazione con il ministero dello Sviluppo economico, per la pianificazione delle politiche strutturali.
Il 64,3% delle famiglie liguri (491 mila) ha dichiarato di possedere l’accesso a Internet. Il dato è in costante crescita e rispetto al 2014 è incrementato del 4%. Nel 1997 erano solo il 2,5%, dal 2000 al 2001 la percentuale è praticamente raddoppiata (da 13,3 a 24,3%), per poi crescere di un paio di punti ogni anno.
In confronto con le altre Regioni del Nord la percentuale è inferiore (Lombardia e Trentino superano il 70%), ma anche rispetto ad alcune del Centro (Lazio 69,4%, Marche 68,8%) e Sud (Sardegna 67,3%).
Vicinissimo al 100% il grado di diffusione del pc nelle imprese con più di dieci addetti: 99,7%. Ancora lontana invece da una percentuale accettabile la quantità di imprese con più di dieci addetti dei settori industria e servizi che nel 2015 ha un sito web: solo 64,2 su 100, dato in calo rispetto al 64,8% del 2014 e al 67,7% del 2011. Regioni come Lombardia e Trentino hanno superato l’80%, ma anche Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo fanno meglio.
Il collegamento a banda larga raggiunge il 99% delle imprese con più di dieci addetti nei settori industria e servizi e in questo caso la Liguria guida la classifica italiana.
Il grado di utilizzo di Internet nelle imprese è al 40,4%, un dato che vale il quinto posto in Italia (al primo c’è il Lazio con 55,8%) e che è cresciuto di quattro punti percentuali nell’ultimo anno.
La partecipazione dei cittadini attraverso il web ad attività politiche e sociali è ancora molto basso: 17,1%, meglio di altre Regioni tradizionalmente più “avanti” come Lombardia (15,5%) e Trentino (12,4%), ma peggio di altre come Umbria (22,5%), Calabria (22%), Toscana (19,5%) e Marche (19,3%).
La percentuale di imprese che hanno avuto rapporti online con la Pubblica Amministrazione è il 69,5%, in questo caso la Liguria è a metà classifica, fanno peggio regioni “insospettabili” come Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana.
Per approfondimenti: Tavole Società dell’informazione