I risultati 2015 confermano la solidità patrimoniale di Banca Carige. Lo ha dichiarato l’ a.d. del gruppo, Pier Luigi Montani nel corso della conference call di presentazione dei conti 2015.
Montani, a proposito delle ipotesi circa la necessità di un altro aumento di capitale per la banca, ha precisato che «oggi come oggi non siamo in carenza di capitale» e ha sottolineato che il Common Equity Tier 1 ratio si è attestato al 12,2%, «tra i più elevati del sistema» ed è superiore al target Srep (Supervisory Review and Evaluation Process) richiesto dalla Banca centrale europea.
La Bce nella decisione del processo di revisione e valutazione prudenziale di novembre 2015 ha diminuito il target all’ 11,25%, dal precedente 11,5%. Il nuovo target potrà essere rivisto ulteriormente al ribasso al verificarsi di una strutturale riduzione del peso dei crediti deteriorati rispetto alla consistenza degli attivi.
Montani ha apprezzato la riduzione di questo target e, ha aggiunto, «se viene ridotto ancora di più siamo felici. Penso ci siano gli spazi per un ulteriore calo».
Quanto al calo in Borsa delle azioni Carige, l’ amministratore delegato ha spiegato: «il titolo ha sofferto molto, è assolutamente vero, ma credo purtroppo quello che sta succedendo adesso sia un problema sistemico. L’ Italia è la più bersagliata ma vedo che tutto il sistema europeo è intaccato. È innegabile che sia stato sicuramente un momento di tensione e di fibrillazione. Il problema si e’ registrato da inizio gennaio per tutto il mese. Per quanto mi riguarda quello che ho visto accadere in gennaio non me lo ricordo in tutta la mia vita lavorativa».
«Di fronte a un fenomeno così straordinario – ha proseguito – molta gente si è recata agli sportelli a chiedere informazioni. C’ è stata un po’ di fuga di risparmio. Comunque, questo fenomeno si è fortemente ridimensionato nell’ultimo periodo. Posso anche dire che secondo me è largamente ingiustificato. Forse perché non si sono capiti bene gli effetti del bail-in. E poi certamente l’ andamento borsistico nell’immediato non ha aiutato. Questa un po’ la fotografia in generale. Non e’ che facciamo salti di gioia, ma razionalmente non vedo preoccupazioni, di fronte all’ irrazionale non so cosa dire».
Sul fronte della qualità dell’ attivo, «la banca ha affidato a una terza parte l’ analisi del portafoglio di sofferenze che è intenzionata a cedere nel 2016, analisi che è in corso. Sui possibili benefici derivanti dall’ utilizzo del Gacs (Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze) «il discorso è prematuro. Stiamo anche noi guardando il mercato come si muove in questa direzione. Quando avremo le idee un po’ più chiare potremmo fare delle considerazioni».