La sottosegretaria Simona Vicari probabilmente non parteciperà all’incontro del collegio di vigilanza sull’Ilva prevista al Mise per il 4 febbraio prossimo. Lo ha annunciato il ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, parlando con i giornalisti questa mattina a Firenze. Guidi, a sua volta, non potrà partecipare essendo impegnata in una missione in Egitto programmata da tre mesi.
Fiom e Failms, a Genova, avevano indetto tre giorni di scioperi e manifestazioni per ottenere la presenza di un membro del governo alla riunione del 4 febbraio. Le manifestazioni erano cessate il 27 quando il governo aveva trasmesso al prefetto di Genova la notizia che Vicari, sottosegretaria al ministero dello Sviluppo economico, avrebbe partecipato alla riunione. Ma il giorno Renzi ha effettuato un rimpasto di Governo, spostando Vicari dallo Sviluppo economico alle Infrastrutture e Trasporti. Al posto di Vicari potrebbe partecipare alla riunione Teresa Bellanova, da sottosegretario al Lavoro diventata con il rimpasto vice ministro allo Sviluppo economico.
Parlando sempre del futuro dell’Ilva, Guidi ha sottolineato come il governo ha «solo accelerato» il percorso stabilito che era quello di rimettere l’Ilva sul mercato. Vanno però tenute presenti «le condizioni di contesto che negli ultimi due anni sono molto cambiate: il mondo dell’acciaio e della siderurgia è in un buco nero peggiore di quello del 2009».
Intanto a Taranto la procura ha inviato gli avvisi di garanzia a nove tra dirigenti ed ex dirigenti dell’Ilva per disastro ambientale doloso, distruzione e deturpamento di risorse naturali, danneggiamento, getto pericoloso di cose e mancata bonifica dei siti inquinati. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Mariano Buccoliero e fa riferimento allo stato ambientale della gravina Leucaspide, nelle vicinanze del centro siderurgico e tra i territori di Taranto e il Comune di Statte. Secondo la Procura gli indagati avrebbero consentito e mantenuto, senza approntare le necessarie opere di protezione e sicurezza, «diverse discariche a cielo aperto di rifiuti pericolosi e non pericolosi di origine industriale situate su tutto l’argine sinistro della gravina Leucaspide». Tra gli indagati c’è anche l’attuale direttore dello stabilmento lva di Taranto, Ruggero Cola.