Prosegue la polemica tra l’armatore Vincenzo Onorato e il presidente di Confitarma Emanuele Grimaldi sull’impiego di marittimi non italiani . Ieri Onorato aveva attaccato Grimaldi con una lettera aperta pubblicata a pagamento su alcuni quotidiani, e Grimaldi aveva risposto con un comunicato di Confitarma
«Devo constatare – scrive Onorato a proposito del comunicato di Grimaldi – che in esso non è contenuta alcuna risposta alla mia lettera aperta. Il presidente Grimaldi afferma nella sua nota : “L’armatore Onorato, denota un’assoluta ignoranza in materia e ciò che sostiene, da eretico riguardo alla sua politica di occupazione di marittimi tutti italiani, è da ricondurre ad un preciso obbligo derivante da norme italiane e comunitarie che impongono l’imbarco di marittimi italiani e/o comunitari si traffici di cabotaggio nazionale. Obbligo assolto da tutti gli armatori italiani su traffici equivalenti a quelli operati dall’armatore Onorato.”»
«Questa affermazione del presidente Grimaldi – osserva Onorato – è profondamente corretta ed allora non so spiegarmi come mai su ben 29 sue navi impiegate sulle seguenti rotte nazionali italiane quali la Savona-Catania, la Salerno-Cagliari, la Livorno-Palermo, la Venezia-Ravenna-Bari, la Livorno-Catania, la Civitavecchia-Porto Torres ed altre ancora, il 60 % del personale di bordo risulta essere extracomunitario.Alla luce di questa incontestabile contraddizione, devo riconoscere che quando il presidente di Confitarma mi dà dell'”ignorante” è nel giusto: pensavo che la regola così precisamente esposta da Grimaldi valesse per tutti ma, evidentemente, lui gode di un regime speciale. Noblesse oblige»