«La conferenza dei sindaci non deve essere un contenitore vuoto, ma uno strumento utile per orientare le politiche regionali e le ripercussioni che hanno sul territorio».
Sonia Viale ha messo i puntini sulle i al primo appuntamento del direttivo sanità di Anci Liguria, davanti ai massimi dirigenti di Asl, aziende ospedaliere e a quelli di Federsanità Anci: intende utilizzare questo strumento, che spesso viene disertato dagli stessi sindaci, per compattare gli amministratori sulle decisioni legate alle aziende sanitarie e ospedaliere. Decisioni che, visti i pesanti tagli che si prospettano nel 2017 e nel 2018, saranno anche impopolari (pur volendo mantenere tutti i presidi): «Proprio per questo occorrerà essere uniti», dice Viale.
Ordini del giorno condivisi con anticipo, un metodo di lavoro che favorisca il dibattito per aiutare poi i processi di riforma. «Se ci crediamo tutti possiamo farcela a superare i prossimi due anni con i conti in ordine. Voglio agire sul piano istituzionale più che su quello puramente politico» è convinta Viale.
La conferenza dei sindaci, pur non avendo effetti vincolanti dal punto di vista amministrativo, influenza comunque le decisioni.
Roberto Levaggi, vicepresidente Anci, aggiunge: «La carenza di risorse ci obbligherà a razionalizzare, dobbiamo trovare un minimo comune denominatore per risolvere i problemi con risorse inferiori. Dobbiamo superare il campanilismo».