La Liguria ha votato a favore del decreto inceneritori. Argomento all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni di ieri, durante la quale è stato espresso il voto sull’ultima bozza del Dpcm in attuazione dello Sblocca Italia, che prevede la realizzazione di otto nuovi inceneritori, nessuno dei quali in Liguria. «La nostra regione ha un bacino di popolazione talmente piccolo che non regge da sola un inceneritore − spiega il governatore Giovanni Toti − e ciò lo rende antieconomico: si tratta di creare un sistema di smaltimento efficiente ed efficace e lo stiamo facendo. Sarebbe inutile costruirne un altro».
Sono 15 le Regioni che hanno espresso il proprio parere favorevole al decreto termovalorizzatori: «È un parere condizionato a emendamenti e osservazioni per l’integrazione tra i piani regionali e quello nazionale», commenta il presidente della Conferenza Stefano Bonaccini. Due i temi sollevati dalle Regioni: il primo riguarda l’aspetto decisionale sulla realizzazione degli impianti, che deve essere di competenza regionale tenendo conto, soprattutto, del trend di crescita della raccolta differenziata. Il secondo emendamento riguarda invece il trattamento della frazione organica, rispetto al quale le Regioni chiedono che venga considerato, dal punto di vista giuridico, un rifiuto speciale e, pertanto, non sottoposto al preventivo accordo tra le Regioni per lo spostamento.
I “no” al decreto sono arrivati dalle Regioni Umbria, Lombardia, Abruzzo, Molise e Marche, ognuna delle quali ha dato motivazioni diverse al proprio parere. Nel caso, in particolare, della Regione Umbria, un nuovo termovalorizzatore non sarebbe sostenibile perché non terrebbe conto del Piano regionale per la raccolta e smaltimento dei rifiuti e dell’obiettivo differenziata al 68,6%. La Regione Lombardia invece, che sta smantellando gli inceneritori, considera decisamente insensato il decreto.