È arrivato a Sanremo questo pomeriggio il peschereccio italiano Mina sequestrato una settimana fa dalla gendarmeria francese con l’accusa di operare in acque territoriali della Francia.
Il dissequestro era stato deciso dal Tribunale di Nizza l’altro ieri ma è potuto avvenire soltanto oggi a causa di complicazioni burocratiche riguardanti il pagamento della cauzione, 8.300 euro.
All’origine del sequestro e della controversia è la definizione del confine in un tratto di mare tra Italia e Francia, modificato in base a un trattato che l’Italia deve ancora ratificare. Il Mina stava pescando gamberi in un’area che le autorità d’Oltralpe considerano territorio francese in base alla modifica del trattato. Il procedimento penale intanto va avanti presso il tribunale di Nizza. «Mi sento umiliato – ha dichiarato ai giornalisti che lo attendevano sul molo del porto di Sanremo il comandante del Mina, Ciro Lobasso – mi hanno strappato la dignità, trattato come un criminale, mi hanno prelevato nelle nostre acque, ero perfettamente in Italia, ora non ci sentiamo più tranquilli nel nostro mare ma continuerò a difendermi fino alla fine di fronte alla giustizia». Per quanto riguarda la questione del confine, Lobasso ha precisato: «non ci hanno avvisato di nulla, nessuno ci ha detto niente, si vendono pezzi di territorio e non ne sappiamo nulla, eravamo tutti all’insaputa, ora abbiamo paura di andare a pescare là».