Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil hanno proclamato per oggi uno sciopero nazionale di 8 ore in tutti i siti e gli stabilimenti italiani di Eni e Saipem. Anche a Genova si è svolto un presidio sotto la Prefettura di Genova. Nel corso della mattinata si è tenuto anche un incontro con il prefetto Fiamma Spena, che ha assicurato che si farà parte attiva presso il governo rispetto ai temi della vertenza.
Per i sindacati sono più di 40 mila i lavoratori coinvolti nell’operazione della dismissione della chimica. Gli stabilimenti coinvolti sono: Versalis a Porto Marghera, Ferrara, Mantova, Ravenna, Brindisi, Priolo, Ragusa, Porto Torres e Centro ricerche che conta oltre 6 mila lavoratori tra diretti e indiretti.
Secondo i sindacati l’Italia, senza Versalis sotto il controllo di Eni, “non sarà in grado di adeguare il proprio processo produttivo verso una chimica verde e innovativa – si legge in una nota – non è credibile una cessione del 70% della proprietà perché altre operazioni di questo genere nel passato hanno dimostrato che le decisioni strategiche le prende chi governa l’impresa e non altri e per lo stesso motivo non sono di nessuna garanzia gli affidamenti chiesti oggi da Eni”.
Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil esprimono forte preoccupazione anche dopo la cessione delle quote azionarie di Saipem: Eni si appresta a concentrare investimenti e attività solo in ricerca ed estrazioni di gas e petrolio prevalentemente all’estero, perdendo – secondo i sindacati – quelle caratteristiche di “azienda di sistema” che ha garantito e garantisce l’insieme del ciclo produttivo dell’estrazione al consumo.
In questo contesto si inserisce le realtà genovese, che conta circa 400 addetti, con i dipendenti che esprimono solidarietà ai lavoratori di tutti gli impianti coinvolti nella vertenza in atto, consapevoli che questo processo di trasformazione dell’azienda, se verrà attuato, coinvolgerà tutti i dipendenti e determinerà gravi problemi occupazionali sui territori, incluso quello ligure.