Il consiglio di amministrazione di Ansaldo Sts, che si è riunito il 30 dicembre, si è spaccato a metà sulla valutazione del prezzo stabilito per la vendita della società al gruppo giapponese Hitachi. Quattro consiglieri su nove (il presidente Alistair Dormer si è astenuto) hanno giudicato il prezzo dell’Opa che verrà lanciata a partire da lunedi prossimo per ritirare la società dalla Borsa, fissato a 9,5 euro, non adeguato, contestando in pratica gli accordi presi da Finmeccanica e Hitachi, dopo che la società giapponese ha rilevato il 40% del capitale a novembre per 761 milioni di euro.
L’offerta di 9,5 euro ad azione è stata ritenuta inadeguata dai consiglieri indipendenti Giovanni Cavallini Giulio Gallazzi, Paola Giannotti, scelti dalle minoranze e da Bruno Pavesi, consigliere indipendente ma eletto nella lista votata in assemblea da Finmeccanica d’intesa con Hitachi.
La disputa sul prezzo nasce dalle istanze alla Consob di due soci di minoranza, Amber Capital e Bluebell Partners, che hanno chiesto di alzare il prezzo, giudicandolo basso.
L’offerta partirà lunedì 4 gennaio 2016, allo stesso prezzo per azione che Hitachi ha versato il 2 novembre a Finmeccanica per il pacchetto di controllo di Sts, il 40%, pagato 761,2 milioni. La decisione sul prezzo dovrà essere presa da Consob entro la chiusura dell’offerta, fissata per il 5 febbraio.