Si leva la protesta di Trasportounito contro la decisione del Comune di Genova, secondo quanto si legge in una nota diffusa dall’associazione degli autotrasportatori, di sottrarre ai camion anche l’area di Campi per destinarla ad altre attività. L’area, secondo Trasportounito, anche se in pessime condizioni e quotata a caro prezzo, è l’unica possibile area di sosta per i tir in arrivo o in partenza dal porto di Genova.
«Stanno prendendo in giro non solo le imprese e i lavoratori dell’autotrasporto – afferma Giuseppe Tagnocchetti, coordinatore di Trasportounito per la Liguria – ma l’intera comunità degli operatori portuali e i cittadini genovesi che da anni sono costretti a convivere con i tir, obbligati a transitare in città e parcheggiare dove capita. Con la chiusura di Campi la situazione è destinata a deteriorarsi drammaticamente».
L’associazione lamenta anni di promesse mai realizzate. E nel frattempo, riporta la nota, “il porto, la città e l’autotrasporto assistono passivamente a un pericoloso aggravamento del degrado infrastrutturale; con camion e mezzi (più di 3000 al giorno) che distruggono le sospensioni su strade dissestate; mezzi bloccati sulle strade in ingresso ai terminal portuali con una insostenibile sovrapposizione fra traffico di mezzi pesanti e traffico urbano; veicoli che parcheggiano in spazi di sosta abbandonati in tutto il ponente cittadino (mai concessi seppur richiesti dalle imprese); autisti costretti a utilizzare edifici diroccati come servizi igienici a cielo aperto”.
«L’amministrazione comunale – precisa Tagnochetti – e le altre istituzioni coinvolte, cioè Autorità Portuale e Regione, devono immediatamente chiarire quanto sta accadendo e cosa intendono realmente fare. In assenza di risposte immediate, già dai prossimi giorni, coinvolgendo tutta la comunità portuale, sarà avviata una raccolta di firme “contro” i provvedimenti che sono o saranno assunti a danno dell’autotrasporto, dell’economia reale del porto e della città».