Fincantieri ha firmato un contratto con Mazagon Dock Limited (Mdl), uno dei più importanti cantieri indiani, controllato dal Ministero della Difesa e specializzato nella costruzione di unità militari e offshore, per la fornitura di consulenza tecnica nell’ambito del Progetto 17A, che prevede la costruzione di 7 fregate stealth commissionate dalla Marina Indiana ai due cantieri di Mdl e Garden Reach Shipbuilders & Engineers (Grse) nel febbraio di quest’anno.
Sabato scorso il gruppo, a Riva Trigoso, aveva varato la fregata “Luigi Rizzo”, sesta di una serie di 10 unità Fremm – Fregate Europee Multi Missione, commissionate a Fincantieri dalla Marina Militare Italiana nell’ambito dell’accordo di cooperazione internazionale italo-francese, con il coordinamento di OCCAR, l’organizzazione congiunta per la cooperazione europea in materia di armamenti.
E dieci giorni prima, nello stabilimento di Sestri Ponente si era svolta la cerimonia di impostazione in bacino di “Silver Muse”, nave da crociera extra lusso che Fincantieri sta realizzando per la società armatrice Silversea Cruises.
Per il gruppo cantieristico italiano fioccano gli ordini, sia in campo civile sia militare. Questi ultimi due mesi sono stati scanditi ogni pochi giorni da nuove commesse e da realizzazioni di lavori già in portafoglio. La ripresa della fiducia delle compagnie crocieristiche nel futuro del comparto, la conferma del programma di rinnovamento della Marina Militare italiana, e l’attivismo delle marine militari in varie parti del mondo, stanno sviluppando l’attività del gruppo in una misura impensabile nei mesi, non lontani, della crisi globale di mercato.
Il fatto è che primi nove mesi del 2015 la capogruppo è stata impegnata a sviluppare un portafoglio ordini particolarmente sfidante, che comprende un numero significativo di nuove unità prototipo attualmente in fase di progettazione e costruzione. Ma le unità attualmente in costruzione, distribuite su un numero molto elevato di diversi clienti, sono state acquisite durante la crisi finanziaria globale e scontano quindi dinamiche di prezzo fortemente depresse.
Inoltre i costi di queste navi sono impattati da un lato da un carico di lavoro che non consente ancora la completa saturazione degli impianti produttivi in Italia e dall’altro dalla necessità di ricostituire un network di subfornitura già profondamente colpito dagli anni di crisi economico-finanziaria globale, anche intervenendo direttamente sui fornitori più critici.
L’eccezionale numero di nuove navi prototipo contemporaneamente in fase di progettazione, mai registrato in passato, ha peraltro generato un significativo sovraccarico sulle strutture dell’ingegneria, che non hanno trovato adeguato supporto dall’indotto quasi azzerato dalla crisi sopra citata. Per i nuovi prototipi in consegna a partire da marzo 2016, questi fenomeni si sono resi evidenti in particolare nel corso del terzo trimestre 201,5 perché la dinamica propria del business prevede una elevata concentrazione dei costi delle unità da crociera negli ultimi mesi di allestimento. Ne consegue che, tenuto conto anche dei significativi extra costi connessi alla gestione di tali problematiche sulle navi prototipo, il margine ebitda del settore shipbuilding risulta nel trimestre in oggetto fortemente penalizzato.
Fincanitieri sta quindi mettendo in atto una serie di azioni, a partire dall’implementazione di task force per la gestione dell’elevato numero di modifiche progettuali in fase di produzione che stanno impattando i programmi e l’efficienza delle strutture produttive. Inoltre, dato il contemporaneo aggravarsi della crisi nel mercato offshore e l’indisponibilità di sufficienti risorse specializzate nel proprio indotto, il gruppo negli ultimi mesi ha sviluppato importanti sinergie con le operations rumene di Vard, sia attraverso l’utilizzo in Italia di un consistente numero di risorse di produzione e di progettazione sia costruendo direttamente in Romania parti di scafo a supporto dei propri cantieri italiani.
In seguito a questi fenomeni, il margine ebitda di Fincantieri spa dei primi nove mesi del 2015 è risultato positivo per 2 milioni di euro e la perdita di esercizio si è attestata a 57 milioni di euro, dopo aver scontato oneri finanziari per euro 21 milioni e poste non ricorrenti e straordinarie per euro 28 milioni, tra cui euro 22 milioni relativi a contenziosi verso il personale per danni da amianto.
A livello consolidato il gruppo ha registrato un ebitda positivo pari a 6 milioni di euro, e una perdita netta di pertinenza del gruppo pari a euro 96 milioni, ovvero 195 euro milioni includendo la quota terzi.
Nell’ambito delle ambito delle navi da crociera il gruppo è pervenuto alla firma di uno storico accordo strategico con Carnival Corporation & plc per cinque navi da crociera innovative da costruire nel periodo 2019-2022. In particolare, quattro sono navi di grande dimensione, le più grandi mai costruite finora da Fincantieri, che stanno quindi richiedendo tempi adeguati per finalizzare i contratti attraverso una puntuale definizione tecnica e programmatica, ed una è una nave ripetuta. Le intese prevedono inoltre opzioni per ulteriori navi da realizzare nei prossimi anni. In tale contesto la società opererà nei prossimi mesi al fine di verificare la fattibilità tecnica e la sostenibilità economico finanziaria del programma nel suo complesso. Nello stesso periodo la società ha ulteriormente ampliato il proprio portafoglio clienti attraverso la firma di una lettera di intenti vincolante con Virgin Cruises, brand del Gruppo Virgin e nuovo operatore del comparto crocieristico, per la costruzione di tre navi da crociera. Questi accordi, la cui finalizzazione è soggetta a diverse condizioni, tra cui il finanziamento dell’armatore, non risultano ancora contabilizzati nei nuovi ordini acquisiti, ma vengono espressi all’interno del soft backlog.
Con riferimento all’area di business delle navi militari, nel corso dei primi nove mesi del 2015 si è registrata la definitiva trasformazione in ordini acquisiti delle 8 unità navali (6 pattugliatori polivalenti di altura, 1 unità di supporto logistico e 1 unità anfibia multiruolo) del programma di rinnovo della flotta della Marina Militare Italiana e delle ultime due unità del programma Fremm della Marina Militare Italiana. La Marina Militare statunitense ha inoltre confermato alla controllata Marinette Marine Corporation sia l’ordine per un’ulteriore unità del programma LCS, la nona del contratto firmato nel 2010, sia il finanziamento della decima ed ultima unità di tale accordo. A conferma dell’importanza e strategicità del programma LCS, il cliente ha inoltre assegnato al cantiere statunitense l’opzione per un’ulteriore unità.
In seguito a questi straordinari successi commerciali, il gruppo può contare su un carico di lavoro atteso che, al 30 settembre 2015, ammonta complessivamente a circa 19,8 miliardi di euro, costituito per circa 11,6 miliardi di euro dal backlog (valore residuo degli ordini acquisiti a titolo definitivo e non ancora completati) e per 8,2 miliardi di euro dal soft backlog (che rappresenta il valore delle opzioni contrattuali e delle lettere di intenti in essere, nonché delle commesse in corso di negoziazione, non ancora riflessi nel carico di lavoro) che l’azienda ritiene di poter convertire in larga parte in ordini entro la chiusura del bilancio 2015. Questo rilevante valore del soft backlog determina un portafoglio ordini atteso di circa euro 26 miliardi.
«Per i prossimi cinque anni – hannunciato l’a.d. di Fincantieri, Giusepe Bono, in occasione del varo della “Luigi Rizzo” – grantiamo lavoro a tutti i cantieri in Italia”