Il cda di Erg ha approvato il nuovo piano industriale, un documento che rispecchia il cambio nel portafoglio di business che la società ha attuato in questi anno. Erg prevede di raggiungere un margine operativo lordo di 450 milioni di euro nel 2018, con una crescita annua del 7%
rispetto al 2014.
Si punta a una capacità installata di circa 2.950 Mw a fine 2018, in crescita del 62% rispetto al 2014. Per quanto riguarda gli investimenti la cifra prevista è di 1,9 miliardi, di cui 1,5 già quest’anno. Il debito finanziario salirà a 1,9 miliardi, per scendere a 1,3 nel 2018. Il dividendo minimo previsto è di 0,5 euro per l’intero periodo.
L’amministratore delegato Luca Bettonte sottolinea l’investimento nelle rinnovabili, in particolare nell’eolico, settore in cui, secondo l’a.d., Erg ha una posizione dominante sul mercato (circa il 44% fuori dall’Italia).
Ciò ha provocato una diversificazione tecnologica nella produzione di energia elettrica, vista anche la recente acquisizione del nucleo idroelettrico integrato di Terni, e la diversificazione geografica, con la presenza in cinque Paesi in Europa nell’eolico, pari al 37% della potenza
complessiva installata, già nel 2015.
Per raggiungere gli obiettivi del piano Bettonte spiega che sono previste attività di consolidamento e integrazione degli asset recentemente acquisiti sia nell’idroelettrico sia nell’eolico, ambito in cui Erg prevede di svilupparsi ancora in Europa nei prossimi quattro anni (oltre 200 MW in Paesi come Francia, Germania, Polonia e Regno Unito) passando da operazioni di merger & acquisition a un modello di crescita organica.
Quanto alla joint venture TotalErg nella distribuzione dei carburanti, Erg ha dichiarato l’obiettivo di massimizzare il valore della partecipazione puntando sull’ottimizzazione della rete, in un contesto caratterizzato da uno scenario ancora complesso.