«Tutte le analisi dei campionamenti di aria, in ambiente esterno al cantiere, sono ad oggi risultate inferiori alle indicazioni cautelative, stabilite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel valore di 1 fibra/litro». Lo riferisce Arpal facendo il punto sull’attività di scavo nella galleria di Cravasco (cantiere del Terzo Valico) sospesa da Cociv nel mese di luglio, in seguito al ritrovamento di rocce amiantifere.
Dopo le prime indagini di Asl, con il supporto tecnico di Arpal (compente per gli aspetti ambientali), era stato convocato il tavolo tecnico (Asl, Arpal) finalizzato alla corretta gestione dell’amianto.
Si sono succedute nel frattempo diverse riunioni tra le parti interessate (Arpal, Asl e Cociv) e, nell’ultimo incontro dello scorso 24 novembre, Cociv ha risposto alle richieste di chiarimenti degli enti, presentando le soluzioni impiantistiche per minimizzare il rischio amianto nel rispetto delle norme previste in materia di sicurezza in ambienti di lavoro.
Il 25 novembre Cociv ha notificato l’avvio di una fase sperimentale di scavo e relativi monitoraggi per un periodo limitato corrispondente a 15 “sfondi” (avanzamenti dello scavo di circa 1,2 metri l’uno) per testare le misure adottate. In questo periodo, tutto il materiale scavato sarà comunque trattato come rifiuto pericoloso contenente amianto, indipendentemente dalla sua presenza o concentrazione.
Nei giorni scorsi ispettori Arpal si sono recati a Cravasco. Venerdì 27 hanno effettuato campionamenti. Lunedì 30, congiuntamente con personale Asl, hanno accertato una momentanea sospensione dei lavori di scavo, a tutt’oggi fermi. In base alle intese del tavolo tecnico, ultimati i 15 sfondi e le analisi ad essi collegate, verranno valutate le risultanze dei monitoraggi e l’efficacia delle azioni intraprese.