Approvato con due emendamenti del Movimento 5 Stelle e uno di Rete a sinistra, il disegno di legge sulla raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti. 16 voti favorevoli (centrodestra), 8 contrari (Pd) e 7 astenuti (Cinque Stelle e Rete a sinistra).
Il presidente della commissione, Andrea Costa (Gruppo misto-Ncd Area Popolare) annuncia: «Il provvedimento incrementerà in maniera consistente la percentuale di raccolta differenziata e di riciclaggio dei rifiuti nella nostra Regione che è ancora molto indietro rispetto alle altre e questo ridurrà drasticamente la quantità di indifferenziata da avviare allo smaltimento, riducendo ovviamente i costi, a tutto vantaggio dei cittadini che pagano per colpe non loro».
Costa ha rimarcato che le modifiche rispetto al testo originario hanno cercato di accogliere le istanze del territorio e le indicazioni del consiglio delle autonomie locali.
Il disegno di legge licenziato dalla commissione prevede, da parte dei Comuni, azioni inserite in appositi piani, che consentano di raggiungere entro il 2016, risultati di riciclaggio, rispetto al rifiuto prodotto, almeno del 45% (il testo originario fissava il 50%). Inoltre, la percentuale non si calcola da gennaio a dicembre 2016, ma da giugno. Per Genova e soltanto per il Comune capoluogo, la percentuale è portata al 40%.
I Comuni sono tenuti a versare una sorta di contributo per ogni tonnellata di indifferenziata prodotta in eccesso rispetto a quanto previsto dagli obiettivi prefissati negli appositi piani comunali. Secondo un articolo introdotto in commissione, i Comuni che non verseranno il contributo per eccesso di indifferenziata, non potranno partecipare a bandi per ottenere contributi regionali in campo ambientale.
Proprio per facilitare i Comuni nell’attuazione degli obiettivi prefissati, si prevede la possibilità della rimodulazione dei contratti tra i Comuni e i gestori del servizio di raccolta e smaltimento, per consentire l’inserimento di misure (ad esempio il porta a porta) tese a migliorare differenziata e riciclaggio.
Da sottolineare che ciascun Comune deve presentare l’apposito Piano per la differenziata e il riciclaggio a Regione, Province e Città Metropolitana entro il mese di marzo 2016.
La prossima settimana il provvedimento passerà al vaglio conclusivo del consiglio regionale. Relatore di maggioranza sarà lo stesso Costa, di minoranza Giovanni Lunardon (Pd).
L’assessore regionale all’Ambiente Giacomo Giampedrone puntualizza, riferendosi al voto contrario del Pd definendolo paradossale: «È un Partito Democratico immobile che non ha ancora digerito il risultato elettorale, impantanato nelle sue divisioni interne e nella visione immobile della Liguria. Si tratta di una norma che non si può non condividere nello spirito. Si può essere contrari sui singoli punti e sugli obiettivi della legge, in termini di recupero del materiale differenziato, ma non si può non condividerla a fronte di una situazione dei rifiuti in Liguria definita trasversalmente arcaica da una Commissione parlamentare di inchiesta presieduta da un onorevole dello stesso Pd, Bratti, e a fronte del fatto che sono stati investiti in tutta la Liguria oltre 42 milioni dal 1997 a oggi per l’incremento della raccolta differenziata che evidentemente non hanno portato ai risultati sperati perché siamo al 35% di raccolta differenziata».