Dopo aver stanziato oltre 1 milione di euro nei giorni successivi all’ondata di maltempo che ha investito la provincia di Genova il 14 e 15 settembre, oggi la giunta regionale Toti, su proposta dell’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone destina 1,2 milioni di euro per la demolizione e la ricostruzione del ponte sullo Scrivia, nel centro abitato di Montoggio. Si tratta di finanziamenti sostenuti dall’accisa regionale 2015 sulla benzina.
A distanza di due mesi dall’ondata di maltempo dello scorso settembre la giunta regionale ha messo in campo una serie di misure per ovviare alle esondazioni dei due torrenti che attraversano il Comune e che tanti danni hanno provocato negli ultimi anni.
«Abbiamo fatto più noi sul fronte della Protezione civile in pochi mesi, rispetto alla precedente giunta in anni di governo – sottolinea Giampedrone – dopo aver stanziato 1,1 milioni di euro per la messa in sicurezza delle strade dell’entroterra danneggiate e aver fatto partire la gara per la realizzazione delle nuove briglie sul torrente Carpi, i cui lavori sono pronti a partire, oggi consegniamo al sindaco di Montoggio i finanziamenti per ricostruire il ponte sullo Scrivia a campata unica, permettendo così al torrente di scorrere per tutta la larghezza del letto del fiume, senza che alberi e detriti restino incastrati attorno agli attuali due piloni». I
l Comune di Montoggio ha già fatto redigere la progettazione preliminare della nuova opera, da un professionista locale, in regime di erogazione liberale. Tenuto conto dei tempi necessari per ultimare il progetto del ponte , ottenere le approvazioni e bandire la gara di appalto, si presume che l’opera di ricostruzione possa partire entro la prossima estate.
Il 13 e 14 settembre 2015, a distanza di 11 mesi dalla precedente alluvione del 2014, Montoggio è finita di nuovo sotto acqua e detriti perché nella notte del 13 settembre lo Scrivia è esondato, all’altezza di via IV Novembre, trascinando con sé auto, cassonetti e allagando case, box e negozi. Ma se a fare i danni maggiori nel 2014 era stato il rio Carpi, questa volta è stato lo Scrivia a rompere gli argini, allagando i locali sulle due sponde. Tra queste, anche attività che avevano riaperto dopo l’alluvione dello scorso ottobre e che si sono trovate di nuovo a fare i conti con danni ingenti.