Nella metà delle regioni italiane non si fanno abbastanza vaccinazioni: il piano vaccinale nazionale per tetano, poliomielite, difterite, epatite B, pertosse e Hib non copre completamente la popolazione per la quale è previsto. Con il rischio di contagio, da bambino a bambino. Manca inoltre la copertura totale in tutta Italia per malattie come rosolia, parotite, morbillo, pneumococco, meningococco.
Parte proprio da questi dati preoccupanti, e da Genova, l’appello dell’Associazione ospedali pediatrici italiani (Aopi), che riunisce in rete 12 ospedali pediatrici di tutto il territorio nazionale. Un documento già firmato da undici ospedali in tutta Italia: per esprimere preoccupazione, e invitare le autorità competenti a mettere in atto tutte le strategie per raggiungere livelli di copertura vaccinale utili alla protezione della popolazione infantile da malattie a volte mortali, spesso gravemente invalidanti.
«Nel biennio 2012-14 vi è stata una riduzione della percentuale di copertura di tutte le vaccinazioni – sottolinea Paolo Petralia, direttore generale dell’ospedale Gaslini e presidente degli Ospedali Pedriatrici Italiani – in circa il 50% delle regioni italiane il piano vaccinale nazionale per tetano, poliomielite, difterite, epatite B, pertosse e Hib è realizzato in meno del 95% della popolazione per la quale è prevista, ovvero in tali regioni la bassa adesione alle vaccinazioni rende possibile la trasmissione da bambino a bambino. La percentuale dei vaccinati risulta particolarmente bassa e inferiore al 95% in tutte le regioni per la rosolia, parotite, morbillo, pneumococco, meningococco».
Le vaccinazioni sono considerate fra le scoperte scientifiche più importanti per il genere umano, ma continuano in qualche misura a far paura. I dati del ministero della Salute si riferiscono alle coperture vaccinali a 24 mesi d’età relative al 2013 e riguardano la maggior parte delle immunizzazioni offerte gratuitamente: poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae b, morbillo, parotite e rosolia. Le prime quattro dell’elenco sono considerate “obbligatorie”, eppure registrano un tasso di immunizzazioni inferiore al 95%; tasso che cala ulteriormente e drasticamente per le vaccinazioni – consigliate o raccomandate – contro il morbillo, la parotite e la rosolia.
Secondo Aopi, la percentuale delle persone non coperte implica un forte rischio per tutti. I dati sono ancora contenuti, ma è il trend degli ultimi due anni che in prospettiva preoccupa le autorità sanitarie: l’andamento “in netta diminuzione delle coperture a 24 mesi”, rileva l’Istituto Superiore di Sanità, “rende indispensabile interventi urgenti”. E dal Gaslini parte l’appello sottoscritto dal Festival della Scienza: “La specifica attività pluridecennale degli ospedali aderenti all’Aopi a favore dei bambini, particolarmente nei reparti di malattie infettive – si legge in una nota – permette di affermare che la scomparsa della poliomielite, del tetano e della difterite e la netta riduzione dei casi di pertosse, epatite B, meningite, parotite, morbillo e polmonite da pneumococco sono l’effetto positivo della più efficace terapia della storia della medicina: le vaccinazioni. Come tutte le terapie, possono determinare effetti collaterali, nel caso dei vaccini con frequenza e gravità media infinitamente inferiore rispetto alle malattie per le quali tale terapia è messa in atto”.
L’appello è stato sottoscritto anche dall’Ospedale Bambino Gesù di Roma, dal Santobono- Pausilipon di Napoli, dal Burlo Garofolo di Trieste, dal Meyer di Firenze, Città della Salute e della Scienza di Torino, Azienda Ospedali Riuniti Ancona – Presidio G. Salesi di Ancona, Ospedale dei Bambini Spedali Civili Brescia, Ospedale di Padova, Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano, Arnas Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo , Ospedale Pediatrico “Giovanni XXIII” di Bari. La preoccupazione è stata inoltre condivisa dagli scienziati ospiti del Festival, a partire dall’immunologo Alberto Mantovani e l’oncologo Lucio Luzzatto, che hanno fatto riferimento alla questione dei vaccini nelle loro conferenze.