Ucina non intende trasferire a Venezia il Salone Nautico di Genova. «Le numerose allarmate prese di posizione assunte da più parti a seguito della comunicazione di un evento nautico a Venezia – afferma in una nota stampa la presidente dell’associazione Carla Demaria – organizzata dai Saloni Nautici e quindi da Ucina Confindustria Nautica, mi inducono a fare chiarezza. Scrivo a nome dell’Associazione, del suo braccio operativo I Saloni Nautici e mio personale».
«Il Salone appena chiuso – si legge nel documento – è stato un successo, nonostante il contesto molto difficile, a partire dal degrado di spazi e padiglioni che abbiamo dovuto in molti casi mascherare, sempre sostenendo direttamente investimenti. Ucina e I Saloni Nautici si sono fatti carico dell’organizzazione per questa edizione così come per la scorsa, con l’obiettivo di dare al Salone una continuità che altrimenti non avrebbe avuto».
«Per Ucina – precisa Demaria – Genova resta il Salone di riferimento della nostra industria nautica, che vogliamo rivedere tornare ai grandi numeri ed essere, come è stato, il primo al mondo. L’evento che ci è stato richiesto di organizzare a Venezia sarà un’altra cosa, e non potrebbe essere altrimenti vista la configurazione del territorio che non ha una caratterizzazione espositiva di pari portata. Venezia ne sarà il corretto complemento. In conclusione, anziché procurare allarme a mezzo stampa sventolando la parola “scippo” che nessuno di noi vuole praticare, le Istituzioni ci chiedano di sederci ad un tavolo concreto e operativo, rispettando per primi il nostro ruolo nell’organizzazione. Non chiediamo altro. E diciamoci la verità: finora sul Salone Nautico, Genova ha combattuto battaglie politiche e personali che hanno poco a che vedere con la realtà del Salone. Le discussioni sul suo nuovo piano portuale, cui siamo stati tenuti a margine come non fossimo una voce da ascoltare, minimizzano gli spazi e le funzioni del Salone, senza lasciare speranza a un suo ritorno alla dimensione di qualche anno fa. La collocazione della nuova Torre Piloti mortifica una Darsena nata e finanziata per ospitare il Salone Nautico prima che ogni altra attività. Siamo accusati di non aver gestito la Darsena Grande che solo nell’ultimo anno ci è stata affidata con concessioni troppo brevi nel tempo per effettuare una minima programmazione di investimento».
«Ribadisco quindi con forza – conclude la presidente di Ucina – l’apertura dei Saloni Nautici e di Ucina alla partecipazione di chi vorrà far crescere con noi il Salone Nautico. Però le Istituzioni devono concretamente fare la loro parte, dimostrare che considerano il Salone Nautico un patrimonio reale, da valorizzare, aiutare. Farlo nei fatti però, non nelle dichiarazioni».