L’ipotesi del premier Renzi di ridurre a 100 euro (invece di 113,5) il canone Rai, porterà gli italiani a pagare un conto di 2,4 miliardi euro, 509 milioni in più rispetto alle entrate attuali. E con il pagamento in bolletta, sarà impossibile sfuggirvi.
Secondo i dati Rai 2014 diffusi dal Sole 24 Ore, gli abbonati in Italia risultano 16,7 milioni, ma in realtà a pagare il canone dovrebbero essere circa 7 milioni in più: il tasso di evasione medio italiano è del 30,5%. A pagare il prezzo più alto della riforma saranno le regioni in cui l’evasione risulta più alta della media. Campania, in primis: qui la media regionale tocca il 50% e addirittura arriva al 91% in alcuni Comuni del casertano (Casal di Principe, Parete, Ruviano e Gricignano di Aversa). Insieme a Calabria e Sicilia, la Campania pagherebbe circa 177 milioni di euro in più, oltre un terzo del gettito complessivo (quasi 14 euro pro capite).
E la Liguria? Nella nostra regione il tasso di “fedeltà” al canone è tra i più alti d’Italia, pari al 79%: al terzo posto dopo le due regioni più virtuose, Alto Adige (81%) e Friuli Venezia Giulia (80%). Questo significa che, in media, la riforma del canone toccherebbe in misura contenuta le tasche dei liguri, con una “tassa” aggiuntiva per abitante di poco più di tre euro.
Tra le regioni più fedeli al canone Rai anche la Toscana, con un tasso del 78%, Emilia Romagna e Marche (77%), Valle d’Aosta (76%), Umbria (74%), Lombardia e Trentino (73%), Piemonte (72%) e Veneto (71%). Nel Nord la provincia più virtuosa è Ferrara, con un tasso di fedeltà dell’85%. Al centro troviamo Pistoia, con l’80% di paganti.
Nel Lazio il tasso arriva al 64%. Fanno meglio alcune regioni del Sud, come Puglia (75%), Molise e Basilicata (72%) e Abruzzo (71%). I dati più bassi in Campania (53%), ma anche Calabria e Sicilia (57%). Meglio invece la Sardegna, con un tasso di fedeltà al canone pari al 70%.