Si è mossa nuovamente questa mattina, dopo il crollo di tre settimane fa, la frana che incombe sulla strada provinciale 586 della Val d’Aveto, presso Santa Maria di Sturla a Carasco.
Il movimento non ha causato nessun danno a persone o cose, in quanto la frana, proprio dopo il movimento di metà settembre, è stata imbrigliata in una rete di protezione sistemata dalla Città metropolitana di Genova. Nessun detrito ha invaso la carreggiata, anche se due massi di notevoli dimensioni si stanno muovendo verso il basso, il primo, di circa 6 metri cubi di volume e 12 tonnellate di peso, all’altezza di 5 metri, e il secondo, di dimensioni appena inferiori, all’altezza di circa 10 metri.
I tecnici della Città metropolitana hanno subito predisposto un senso unico alternato, facendo scorrere il traffico solo nella corsia a valle, e domani mattina la strada sarà chiusa per iniziare i lavori di messa in sicurezza: occorrerà sollevare le reti di protezione che erano state poste sul versante dopo il movimento di metà settembre e far scendere i due massi a valle, verificando la stabilità del terreno sottostante.
Nel frattempo, durante la notte sarà assicurato il monitoraggio costante della situazione, con personale della stessa Città metropolitana.
Solo dopo il ‘disgaggio’ del terreno si potrà quantificare la durata dei lavori per poter riaprire la strada. Domattina fino alle 8.40 i mezzi pubblici (corriere) transiteranno sulla strada, poi avverrà la chiusura. Per i residenti obbligo di passare dalla Scoglina (allungando il viaggio di circa un’ora) con spostamento a piedi nella zona della frana.
«Il 26 ottobre verrà consegnato alle imprese il cantiere per la messa in sicurezza definitiva della frana – conferma intanto il consigliere delegato ai lavori pubblici della Città metropolitana Gianni Vassallo – che avranno un costo di 515 mila euro, di cui 140 mila di Città metropolitana e 375 mila di Regione Liguria».