«Vogliamo tutelare gli esercizi commerciali dei piccoli centri del nostro entroterra perché riteniamo che aiutare la micro imprenditoria presente, in particolare le attività di vendita di prodotti alimentari, sia la prima misura contro lo spopolamento e l’abbandono e quindi anche a difesa del nostro territorio». Lo dice l’assessore allo Sviluppo economico e al commercio Edoardo Rixi che oggi in giunta ha presentato la proposta di introduzione di interventi a sostegno di piccole imprese commerciali nei Comuni non costieri con una popolazione residente non superiore ai 2 mila abitanti.
Obiettivo, preservare e incrementare la rete distributiva attraverso tipologie di agevolazione come contributi e condizioni particolari di accesso al credito. La copertura iniziale è di 80 mila euro. «È il primo provvedimento di questo tipo e quindi tra un anno faremo una verifica dello stato dell’arte − spiega Rixi − delle reali ricadute sul territorio e dell’efficacia dello strumento che dovrebbe andare in sinergia con altri interventi. L’obiettivo, in questa prima fase, è puntare l’attenzione verso queste piccole imprese che hanno un importante valore sociale di presidio del territorio e che stavano morendo nell’apatia e nell’indifferenza generale».
Su Twitter arriva anche il commento di Confartigianato Liguria: «Bene − scrive il segretario regionale Luca Costi − ora anche gli artigiani attendono un provvedimento simile». In Liguria si contano circa 19 mila microimprese artigiane situate nei Comuni montani (oltre i 600 metri sul livello del mare). La nostra regione è addirittura prima per densità: si contano 33 piccole imprese ogni mille abitanti. La fotografia provinciale vede la maggior parte delle microimprese artigiane dell’entroterra situate alle spalle di Savona (dove se ne contano oltre 8 mila), seguite da quelle dell’hinterland genovese (circa 5 mila) e imperiese (4 mila). Nei Comuni dell’entroterra spezzino, infine, sono attive poco più di mille realtà artigiane.