Monitoraggio del Parco dell’Antola nelle valli che hanno subito numerosi danni a causa del maltempo dei gironi scorsi. In Valbrevenna è crollato il ponte per raggiungere il Santuario della Madonna dell’Acqua e l’acqua, erodendo la scarpata, ha messo a rischio anche l’edificio religioso. La valle è tagliata a metà da una frana e le frazioni alte sono isolate, con conseguenze anche sulle attività economiche: irraggiungibili a Senarega la trattoria “Il Pioppo”e la foresteria nel castello, a Lavazzuoli l’agriturismo “Osteria del Sole” e a Tonno il bed & breakfast “Casa Borgo”.

A Propata danni subiti non solo nei pascoli degli allevatori, ma anche nella frazione di Caprile, tuttora isolata e priva di acqua potabile: a rischio ben due attività economiche, il ristorante “Berto” e il “Rifugio di Caprile”, al momento irraggiungibili. Anche il Rifugio Parco Antola, a causa dei danni subiti dalla mulattiera di accesso da Bavastrelli, è raggiungibile a piedi solo lungo alcuni itinerari e i gestori non sono in grado di effettuare i rifornimenti; un vasto smottamento si è verificato sul versante del monte in prossimità del rifugio.

A Torriglia i danni riguardano tante frane e smottamenti soprattutto in val Pentemina e in particolare l’escavazione, nella zona di Marzano, della strada comunale del Mulino, che fa parte del percorso “Anello di Torriglia”: a causa della forza e velocità raggiunte dalle acque è interrotta la percorribilità di uno degli itinerari turistici più utilizzati da escursionisti, bikers e appassionati di turismo equestre, con i relativi danni per le attività del Centro di Turismo Equestre del Parco Antola.
Colpita anche Gorreto, dove l’esondazione del rio Dorbera, affluente del Trebbia, ha determinato l’invasione di un’enorme quantità di materiale pietroso nell’alveo del fiume Trebbia, mettendone a repentaglio la regolarità del flusso e arrivando a pochi centimetri dalla piazza centrale del paese e nella zona degli impianti sportivi.

Si tratta di situazioni legate all’eccezionalità della pioggia che in poche ore, nella notte fra domenica e lunedì, si è abbattuta sulla zona «Ma la fragilità idrogeologica dell’area – commenta Roberto Costa, direttore del Parco dell’Antola – implica l’esigenza di lavorare, oltre che per una rapida riparazione dei danni, anche per una più complessiva messa in sicurezza del territorio, in particolare per quanto riguarda interventi diffusi di regimazione delle acque che ne rallentino la velocità e quindi ne riducano impatto e capacità di escavazione e trasporto solido. Necessaria anche la pulizia dei rivi e degli alvei dei corsi d’acqua, invasi da gran quantità di legname e di materiale lapideo che ostruiscono il deflusso e intasano le luci dei ponti, spesso primo innesco delle esondazioni».
L’ente sta documentando tutti i danni subiti dalla rete sentieristica che ha in gestione (oltre 250 km), quasi interamente costituita da strade di proprietà comunale, per l’inserimento di questi danni nelle richieste di risarcimento che i Comuni presenteranno: «L’obiettivo è attingere ai finanziamenti per le somme urgenze, i soli che in questo momento possono consentire, superando tutte le lentezze e difficoltà burocratiche, una sollecita riparazione dei danni e la ripresa delle attività», conclude Costa.