Insoddisfatti perchè si parla di soldi, ma non di interventi puntuali, perchè si parla di risoluzione dell’emergenza ma non di prevenzione. Il M5S ha formalizzato due interrogazioni congiunte alla giunta regionale legate al rischio alluvione attraverso il suo capogruppo Alice Salvatore.
La prima riguardava le mappe di pericolosità e del rischio idrogeologico, chiedendo una verifica e revisione dell’attuale mappatura e delle delibere approvate dalla giunta regionale uscente e, nell’attesa del completamento di questo accertamento, «di sospendere qualsiasi provvedimento comunale o provinciale che preveda nuove costruzioni in zone esondabili o in zone limitrofe, nei centri abitati recentemente colpiti da alluvione e di impugnare tutti i Puc approvati prima della stesura definitiva delle mappe e prima della verifica sullo corretta attuazione da parte della Regione degli obblighi derivanti dalla direttiva alluvioni». Salvatore ha chiesto, inoltre, che la giunta consideri nulli i provvedimenti che non hanno potuto tenere conto di documenti, mappature, accertamenti che prevedano la crescita degli insediamenti umani e l’incremento delle attività economiche nelle pianure alluvionali.
La seconda interrogazione riguardava le politiche di prevenzione del rischio alluvioni.
Per la giunta ha risposto l’assessore alla Protezione civile e difesa del suolo Giacomo Giampedrone, che ha annunciato che è in corso una verifica e una revisione dell’attuale mappatura del rischio che è stata approvata con diverse delibere dalla giunta regionale dopo gli stati emergenziali che si sono verificati dal 2011 in poi. «Le zone inondate – ha ribadito – sono quindi state oggetto di adeguamento con massimo rischio. Nelle zone inondate oggi non si può costruire». La delibera di giunta regionale ha valenza un anno, ma è rinnovabile.
L’assessore ha chiarito che «qualora un Puc successivo a queste delibere di giunta regionale dovesse adottare alcune previsioni di carattere urbanistico in quelle zone che nel frattempo sono considerate esondabili, sarebbero nulle perché i piani di bacino sono sovraordinati a tutto ciò che è interesse comunale e sviluppo di carattere urbanistico». L’assessore ha evidenziato che molti territori lamentano una eccessiva limitatezza della possibilità edificatoria in quanto rientrerebbero nelle nuove mappature anche zone non toccate da eventi.
Per quanto riguarda la seconda interrogazione, Giampedrone ha chiarito la giunta precedente ha adottato in maniera sperimentale il nuovo piano regionale di emergenza con l’adozione sperimentale anche del sistema dei colori, «Il piano di emergenza regionale esiste, c’è da fare un lavoro su tutti i piani comunali».