Utile netto pari a 15,4 milioni di euro per Carispezia, secondo quanto risulta dal bilancio del primo semestre 2015 approvato dal consiglio d’amministrazione. L’utile netto risulta in crescita del 77% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, del 61% escludendo l’impatto dell’imposta straordinaria pagata nel 2014 sulla rivalutazione delle quote di partecipazione in Banca d’Italia.
La performance, trainata dal miglioramento della gestione operativa, beneficia anche dell’operazione di conferimento di ramo d’azienda da parte della capogruppo, realizzata nel maggio 2014, che ha consentito a Carispezia di allargare il proprio perimetro di azione nel ponente ligure. Il roe si posiziona al 15%. Le masse intermediate della banca spezzina raggiungono 8,3 miliardi di euro, in crescita del +4,3% rispetto a giugno 2014. La raccolta diretta, pari a circa 3 miliardi di euro, è in crescita del 3%. La raccolta indiretta si attesta a 2,9 miliardi di euro (+6%): positiva la performance della raccolta gestita, che ha beneficiato anche di un contesto di tassi favorevole (rispetto a giugno 2014, la crescita dello stock di raccolta gestita è pari a 461 milioni, +27%).
Gli impieghi a clientela, pari a 2,4 miliardi di euro, mostrano un trend di ripresa (+5%): in particolare si conferma positiva la produzione del comparto mutui casa (grazie all’erogazione di 965 prestiti nei primi sei mesi dell’anno, +45%). Sul fronte del sostegno delle aziende, continua l’impegno di Carispezia nel settore agro-alimentare, in crescita del +6% sia per numero di clienti che di volumi erogati. Per quanto riguarda la posizione patrimoniale, Carispezia registra il common equity tier 1 al 10,7% e il total capital ratio all’11,5%.