Da oltre 40 anni nel mercato della nautica da diporto e nella produzione dei superyacht, il cantiere Permare con il nuovo Amer 94’ Save the Sea, punta a un progetto ambizioso, invertendo la tradizione delle motorizzazioni convenzionali e adottando, per primo nel Mediterraneo, un sistema di propulsione innovativo per il segmento di barche plananti superiori ai 90 piedi.
Il modello Amer 94’, di maggior impatto rispetto al precedente 92’, è stato progettato per installare una motorizzazione Volvo IPS: questi motori, già in uso per la nautica di piccole-medie dimensioni, hanno rivoluzionato il mercato abbassando notevolmente i consumi e garantendo grande manovrabilità. In tempi passati non era possibile installare questo tipo di motorizzazioni, perché non c’era una potenza erogata sufficiente a far navigare grandi scafi. Da poco, le case produttrici hanno messo sul mercato modelli in grado di essere adottati anche dai superyacht.
Il cantiere da tempo era orientato a testare questo prodotto e ha atteso i tempi giusti studiando e progettando uno scafo specifico per gli IPS1200. Il nuovo 94’ presenterà una motorizzazione a n. 3 motori IPS, una sala macchine in una configurazione unica.
Unico scafo “Made in Italy” di queste importanti dimensioni e layout a partecipare ai saloni internazionali del 2015/2016, rappresenterà una nuova frontiera rispetto al passato. Nel 2014 l’elaborazione del progetto, ora il cantiere è entrato nel pieno della fase esecutiva: è cominciata la costruzione del prototipo, che sarà completato entro quest’anno e parteciperà alle prossime fiere nautiche europee.
Le caratteristiche innovative, fa sapere il cantiere Permare, che saranno i punti di forza del nuovo 94’, riguardano l’impatto ambientale e la riduzione di consumi. Con questa nuova motorizzazione si otterrà una riduzione delle emissioni in atmosfera del 30%. Permare fa sapere che aumenterà anche la manovrabilità dello scafo, rendendo più pratico l’utilizzo sia in manovra sia in navigazione, a beneficio di armatori e comandanti. La rumorosità a bordo calerà del 50%, ma anche quella percepita all’esterno dell’imbarcazione, diminuendo così inquinamento acustico, problema caratteristico delle motorizzazioni tradizionali utilizzate sino a oggi.
Una maggior superficie interna, guadagnata grazie all’ottimizzazione della sala macchine, offrirà la possibilità di far nascere una versione a cinque cabine, rendendo il modello appetibile anche per il mercato del charter. L’imbarcazione rimarrà omologata sotto i 24 metri, dato rilevate specialmente nell’ottica di un ritorno di una clientela europea.