Dovrebbe essere la volta buona per il nuovo ospedale Galliera. Lo rivela il direttore generale Adriano Lagostena in un’intervista a Bj Liguria. I vertici dell’ospedale si erano “scottati” già una volta, per questo niente più annunci in pompa magna.
Il percorso è stato riavviato grazie a tre punti fermi: «Il nuovo Puc – dice Lagostena – ha sancito in modo univoco la precedente variante, confermando la destinazione d’uso del patrimonio, inoltre è stato firmato un protocollo d’intesa tra ministero, Regione Liguria e Galliera; altro atto fondamentale è la delibera di giunta regionale che ha approvato il nuovo ospedale».
L’iter si è quindi riattivato sulla base di un ridimensionamento rispetto alle idee iniziali: due piani in meno rispetto ai 9 previsti (uno sotterraneo, l’altro in altezza), meno letti (400 anziché 560) per adeguarsi alle percentuali imposte alle regioni a livello nazionale (3,7 per mille abitanti e 0,7 per mille per la riabilitazione) e un costo inferiore di 45 milioni rispetto ai 180 ipotizzati inizialmente.
«Sicuramente una spesa più sostenibile – dice Lagostena – l’onere della Regione e del governo è di 44 milioni, che comprendono i fondi dell’ex ospedale di Vallata, 9 milioni arrivano dalla restituzione dei fondi della cartolarizzazione del 2008 a cui noi avevamo contribuito con un patrimonio di 21 milioni. Altri fondi arriveranno dalla valorizzazione del patrimonio ora strumentale destinato a non esserlo più, gli edifici che non fanno parte dell’area monumentale in pratica, circa 48 milioni». Il resto sarà garantito da un mutuo intorno ai 30 milioni. «Contiamo di portare l’onere annuale inferiore a 2 milioni, perché in questo modo la cifra sarà coperta dai risparmi energetici del nuovo ospedale..
Cosa cambierà dal punto di vista funzionale rispetto al progetto iniziale? «Facendolo più piccolo siamo costretti a spostare funzioni da un’altra parte: nel vecchio ospedale – annuncia Lagostena – funzioni che non riguardano i pazienti, come gli spogliatoi, la mensa, gli studi medici, lì valorizzeremo anche i progetti di ricerca per le patologie dell’anziano., del resto l’età media dei pazienti è 68 anni».
Le tappe del processo di costruzione sono definite: a ottobre il progetto preliminare sarà pronto per passare in conferenza dei servizi che, avendo già approvato quello precedente, non dovrebbe costituire un ostacolo, tra gennaio e febbraio la gara di appalto integrato (progetto definitivo+esecutivo) e tra ottobre e novembre 2016 si conoscerà il nome del vincitore. Da quel momento serviranno circa 48 mesi per completare i lavori.
«L’appalto integrato – spiega Lagostena – ci consentirà avere il maggior controllo possibile sul progetto e di evitare spese gonfiate in corso d’opera. Inoltre chi eseguirà i lavori avrà anche l’onere della manutenzione successiva, quindi gli converrà lavorare bene sin dall’inizio».
Solo per capire quanto bisogno il Galliera abbia di un nuovo ospedale basta dare uno sguardo ai costi di gestione attuali: 200 milioni all’anno «con la richiesta di parere della Soprintendenza ogni volta che dobbiamo fare un intervento nell’edificio monumentale – sottolinea Lagostena, che aggiunge – non è facile per esempio far andare d’accordo chi si occupa di tutela del patrimonio storico con le indicazioni dei Vigili del Fuoco. Intervenire su una finestra ci costa 10 mila euro perché non è manutenzione ma restauro».
Nel caso qualche comitato si metta di nuovo di traverso, il Galliera non adotterà la tattica “morbida” precedente: «Non intendiamo più fermarci alla difesa. Bloccare i lavori significherebbe provocare un danno erariale visto che si tratta di soldi pubblici. Rischieremmo di buttare nella spazzatura due milioni per la precedente progettazione. È un problema etico, ogni giorno che passa è uno schiaffo alla collettività, che ha bisogno di una struttura più moderna, ma in centro, visto che la maggioranza della popolazione è fatta da anziani».