Internazionalizzazione chiave per la ripresa dell’economia ligure. Deve partire da qui, e al più presto, un confronto tra Regione Liguria e associazioni di categoria per individuare un vero e proprio progetto Liguria che faccia del commercio estero il volano del rilancio della regione. A chiederlo al governatore Giovanni Toti, che questa sera presenterà la propria giunta, è Riccardo Braggio, appena confermato alla guida di Alce, Associazione ligure per il commercio estero.
«Abbiamo invitato le associazioni imprenditoriali a costituire un tavolo per l’internazionalizzazione – dice Braggio – Nella logica, per noi vincente, di mettere al centro un progetto e le competenze, chiediamo alla Regione Liguria di condividere la nostra proposta per ragionare con le associazioni imprenditoriali su un progetto che individui gli obiettivi comuni e, di conseguenza, le professionalità idonee a traguardarli».
Secondo il presidente di Alce «oggi ci sono tutte le condizioni macro economiche per garantire la ripresa e sarebbe davvero colpevole perdere questa opportunità. La concomitanza di diversi fattori, tra cui l’euro relativamente debole rispetto al dollaro, il prezzo del petrolio ai minimi storici, l’iniezione di liquidità sui mercati da parte della Bce e la conseguente maggiore facilità di accesso al credito, costituisce un’occasione irripetibile che deve spingere tutti ad agire, potendo contare anche su una timida ripresa di fiducia da parte degli investitori e dei consumatori. Occorre però agire subito: da un lato non sappiamo quanto durerà questa congiuntura favorevole e, dall’altro, non dobbiamo sottovalutare alcuni fattori di instabilità che potrebbero determinare conseguenze negative per la nostra economia. Tra questi ci preoccupa soprattutto l’avanzata del terrorismo islamico in Paesi della sponda sud del Mediterraneo, importantissimi per l’export delle nostre imprese».
A livello locale «auspichiamo che la Regione Liguria metta in campo azioni reali e sostanziali, armonizzando la legislazione e l’azione delle società controllate, evitando finanziamenti a pioggia, tenendo sempre conto delle specificità del nostro territorio, fortemente disomogeneo. A partire da questi elementi, come Alce puntiamo a incentivare l’aggregazione tra piccole imprese, condizione indispensabile per l’internazionalizzazione», sottolinea Braggio.