Cosa resterà della Liguria a Expo dopo le 4 settimane di vetrina dello spazio riservato nel cardo? Durante una delle visite all’esposizione mondiale, ci siamo divertiti a trovare la Liguria al di fuori di quell’area promozionale.
I più attenti potrebbero aver notato che i container arredati che ospitano bar, tabacchi, negozi di souvenir e sponsor al di fuori degli ingressi sono di un’azienda genovese: Phoenix International srl, di cui Bj Liguria ha già parlato in passato (qui l’articolo dedicato), che con il marchio box4it, è specializzata nel rendere abitabili e belli alla vista i container.
Un po’ di Liguria anche nel Padiglione Italia, che è stato concepito per raccontare il Paese attraverso le eccellenze delle sue regioni. La divisione regionale, è fin troppo evidente, è stata fatta per non scontentare nessuno e non cadere in “incidenti diplomatici” a livello politico.
Ecco allora che, come storia da raccontare per la Liguria nell’ambito della mostra “identità italiane”, viene scelta l’esperienza imprenditoriale di Ertan Belollari, albanese, arrivato in Italia nel 2000, che ha lavorato la cultivar taggiasca per molte aziende dell’entroterra imperiese prima di mettersi in proprio in località Monti a Pontedassio.
Nella sezione sulla “potenza della bellezza”, ospitata in tre stanze interamente ricoperte di specchi su cui vengono proiettate le bellezze, appunto, naturalistico-architettoniche del Bel Paese, la Liguria è rappresentata dalle immagini del borgo di Manarola alle 5 Terre per il panorama, dalla cattedrale di San Lorenzo a Genova per le facciate e dai decori degli interni di villa Gavotti della Rovere ad Albissola.
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Il basilico “sottomarino” è la storia ligure inserita nella sezione “la potenza del limite”: l’Orto di Nemo (della Mestel Safety, sede operativa a Sant’Olcese) è un orto subacqueo a circa dieci metri di profondità al largo della costa di Noli. Grazie a delle biosfere, piccole serre subacquee ancorate sul fondale, il basilico cresce ed è un esempio di fonte alternativa di produzione alimentare, utile in caso di mancanza di terreno agricolo.
L’ulivo è la pianta simbolo scelta per rappresentare la Liguria nella cartina della biodiversità rappresentata da un’Italia in miniatura ricoperta di terra e su cui sono stati piantati i vari vegetali che caratterizzano ogni regione.
Proprio all’inizio del percorso espositivo del Padiglione Italia, c’è Liguria anche nelle emergenze ambientali prese come esempio di crescita senza controllo: alluvioni, ma anche l’incendio e l’affondamento della petroliera Haven.
I Comuni del Golfo Paradiso sono ospitati all’interno del cluster dedicato ai cereali e ai tuberi nello stand gestito dall’azienda Varvello, che produce una nuova farina. Negli spazi istituzionali non si può vendere né preparare cibo, mentre nell’area Varvello sì. Ecco allora giustificata la “scissione”, festeggiata anche con un nuovo marchio “Golfo Paradiso Portofino Vetta”: focaccia col formaggio e trofie saranno disponibili per tutta la durata della manifestazione.
Nell’area di Eataly i volontari della Val Varenna hanno sfornato nel mese di maggio 2000 farinate. La celebre ricetta genovese tornerà a solleticare i palati dei visitatori a settembre, mese in cui la Liguria tornerà protagonista per una settimana all’interno del Padiglione Italia (dall’11 al 16).