Con oltre 13 mila imprese e un’incidenza sul territorio del 15%, la Liguria è seconda, dopo la Toscana, per incidenza delle imprese extracomunitarie sul totale delle imprese individuali.
Secondo i dati diffusi da Unioncamere Liguria, in un anno le imprese straniere sono cresciute di 700 unità. Nello stesso periodo di tempo, quelle italiane si sono ridotte di mille unità. Diversa anche la dinamica delle iscrizioni e delle cancellazioni: il saldo degli immigrati risulta positivo e in aumento rispetto al primo trimestre 2014 (+146 nel 2015, +127 nel 2014) mentre nel caso delle imprese italiane il saldo è negativo, seppur in recupero (-805 nel 2015, -1.037 nel 2014).
Gli imprenditori stranieri più numerosi sono quelli provenienti dall’Albania (quasi 3 mila), in crescita del 2,6% rispetto a un anno fa, con una fortissima presenza nelle costruzioni (oltre 2.600), seguiti dai marocchini (2.800, +7,1%) di cui quasi il 70% concentrato nel commercio ambulante (abbigliamento, articoli per la casa e calzature). Al terzo posto la presenza ecuadoriana (poco più di mille, in aumento del 4,6%), molto diffusa nel settore edile. In forte crescita anche la comunità bengalese, che, pur avendo avviato sul territorio ligure poco meno di 600 attività, in un anno è cresciuta del 25,7% concentrandosi nel commercio ambulante (in particolare bigiotteria).
L’edilizia resta il reparto in cui si registra la maggior parte di nuove imprese (il 44%), seguito a breve distanza dal commercio (37%). Numeri decisamente più piccoli, ma che caratterizzano la presenza di imprenditori extra-Ue nel territorio ligure, risultano nei ristoranti, nelle imprese di pulizia, nella confezione di articoli di abbigliamento, nell’autotrasporto e nei servizi di comunicazione, in particolare posti telefonici pubblici e internet point.
Il capoluogo ligure, con oltre 7 mila unità, concentra su di sé oltre il 50% delle imprese extracomunitarie presenti sul territorio ligure, in crescita del 7,3% rispetto al primo trimestre 2014: la nazionalità più diffusa risulta quella marocchina (23%), seguita da quella albanese (17%) e dall’Ecuador (12%).
Imperia conta 2.318 imprese di immigrati (+4,6%), che rappresentano il 17,6% delle imprese individuali straniere in Liguria: in testa la comunità turca ( 23%) seguita da quella tunisina (17%) e albanese (16%). Al terzo posto per incidenza sul territorio regionale (15,7%) troviamo Savona con poco più di 2 mila imprese extra-Ue (+3,8%). A predominare sono gli imprenditori albanesi, le cui imprese rappresentano il 47,6% del totale delle ditte individuali guidate da extracomunitari; diffusa anche la presenza marocchina (15%) e quella bengalese (6%). Nell’estremo levante ligure si registrano 1.325 imprese guidate da extracomunitari, il 2,7% in più rispetto ad un anno fa, e con un’incidenza sul territorio regionale pari al 10%. Il Marocco è la nazionalità più diffusa tra gli imprenditori stranieri (29%), seguito dall’Albania (23%) e dalla Cina (8%).