Sono stati commercializzati anche in Liguria alcuni dei dieci prodotti ritirati dal mercato tra 2014 e primi mesi del 2015. Lo rivela la fotogallery di Agrodolce, che elenca i prodotti tolti dai supermercati italiani negli ultimi mesi.
Si tratta, in particolare, dei lotti di carne macinata che Eurospin, annunciandolo sul proprio sito, ha ritirato preventivamente per una potenziale presenza di plastica: le confezioni di “Macinato bovino Adulto Molteni carni” e di “Macinato suino Molteni Carni”, rispettivamente con i codici 95476.01 e 55565.01, sono state vendute in Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e, appunto, in Liguria, nella sola provincia della Spezia. «In questo caso si può ipotizzare la presenza di diossine all’interno del prodotto − spiega Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto zooprofilattico della Liguria − La plastica, bruciando, libera sostanze nocive come le diossine che, in questo caso, possono essere assunte dal bestiame tramite i mangimi». L’azienda produttrice ha sede a Novara ed è specializzata nella produzione di preparati di carne e macinati: «I controlli sui bovini piemontesi sono molto serrati, così come quelli dei prodotti che sbarcano nei nostri porti», precisa Ferrari. Ritirato anche un altro lotto di carne, distribuito in tutta la Liguria ma anche in Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte: si tratta della pasta di salame (lotto 1601) che Eurospin ha tolto dai propri scaffali lo scorso 18 febbraio.
«I controlli − spiega Germano Gadina, presidente di Coldiretti Liguria − vengono effettuati a 360 gradi: da ciò che mangia il bovino fino al piatto che viene servito in un ristorante. Controlli che vengono svolti da organi ufficiali, in particolare le Asl, i carabinieri del Nas e i laboratori degli istituti zooprofilattici del territorio e dell’Istituto superiore di sanità». A questi si affiancano i consorzi di produzione per la qualità di razza. In particolare, quelli effettuati dall’Istituto zooprofilattico, circa 1 milione e 300 mila all’anno sul territorio di competenza (Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta), sono controlli di salubrità: «Vengono svolti su tutta la filiera − rassicura il direttore dell’istituto − e, in particolare, si sono intensificati proprio sui bovini a partire dal caso della mucca pazza. Da quel momento è stata posta sempre maggiore attenzione anche sulla tracciabilità delle carni». E quando vengono individuati lotti non conformi, questi sono immediatamente eliminati: «Non c’è pericolo che possano tornare in qualche modo sul mercato per vie traverse», aggiunge Ferrari.
Ma la carne non è l’unico prodotto “incriminato”: il 23 marzo 2015 Lidl ha ritirato le confezioni di Bio-soiadrink Vaniglia Biotrend di Alfafoods. Nel lotto, in scadenza 26 febbraio 2016, è stato individuato il Bacillus cereus, che può provocare febbre e problemi intestinali. Ritirati dal mercato anche i mini wurstel vegani di Topas distribuiti da Natura Sì, anche in questo caso per la potenziale presenza di plastica all’interno. A dicembre 2014 Carrefour ha tolto dai propri scaffali due prodotti dolci: si tratta dei tartufini neri allo Strega, pericolosi per la presenza di frammenti di vetro nel barattolo, e dell’albume liquido il cui rischio è legato alla salmonella. In entrambi i casi, il ritiro riguarda le città di Benevento, Napoli, Portici e Caserta.
Le confezioni di Tonno Insuperabile (reso tale forse per l’eccessiva presenza di cromo all’interno) sono state ritirate dal mercato dalla società De Langlade & Grancelli dopo un controllo Asl: si tratta di confezioni di tonno in scatola all’olio di girasole (lotto 52A). La ben nota Pernigotti, nel gennaio di quest’anno, ha invitato i supermercati a togliere dagli scaffali le confezioni cilindriche di cremini (con riferimento al lotto Lid 31.01.16): il motivo sta nella presenza di larve di insetti al loro interno. Sempre a gennaio, Coop ha ritenuto opportuno eliminare dai propri supermercati alcuni lotti di Sale Fino di Sicilia Più Iodio, di marca Italkali, a causa dell’imballaggio tossico. Infine, dopo un controllo Asl svolto a febbraio 2015 in Veneto, sono state ritirate dal mercato alcune confezioni di miele Ambrosoli: si tratta di vasetti da 250 grammi, con scadenza a maggio 2017.