Genova è quart’ultima nella classifica della spesa dei Comuni più popolosi d’Italia per parchi pubblici, aiuole comunali, e ville. Fra le grandi città Venezia, Bari e Milano sono quelle che investono di più per questa voce di spesa. Ultime in classifica: Napoli, Messina, Palermo e proprio Genova, con 27 euro procapite. Lo rileva l’Associazione Openpolis.
Eppure Genova è una delle città con una delle più alte percentuali di verde: un milione e 300 mila i metri quadrati di verde attrezzato, senza contare il parco del Righi.
Secondo l’Istat è la prima tra le città che mostrano incidenza sia delle superfici di verde urbano sia delle aree naturali protette, superiori alla media nazionale.
Un piccolo aiuto è arrivato l’anno scorso dal Comune ai Municipi: 200 mila euro ciascuno che verranno mantenuti anche nel 2015, come ha annunciato l’assessore comunale alle Manutenzioni Gianni Crivello.
Allargando lo sguardo al resto della Liguria qualcos’altro però non va, se si guarda il rapporto sul verde urbano pubblicato dall’Istat nel 2013: le Amministrazioni, al netto delle dotazioni naturali già incluse nelle aree protette, sono impegnate dalla normativa a garantire ai propri cittadini una disponibilità pro capite di verde urbano non inferiore ai 9 mq: alla Spezia, Savona e Imperia non si raggiunge questa cifra, a Genova il valore supera di poco i 17 mq per abitante. Nonostante la presenza di valori assoluti consistenti di verde urbano (a Genova 10,4 milioni di mq, di cui il 75% inserito nel cosiddetto verde storico), la disponibilità per abitante è quindi ridotta.
In pratica Genova ha una densità maggiore (incidenza percentuale sulla superficie comunale al netto delle aree protette) e una disponibilità minore (mq per abitante) rispetto ai valori medi nazionali.
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