
Si apre uno spiraglio per l’accesso al mare dalla frazione di Marola, nel ponente del golfo spezzino, dopo l’accordo Marina–Comune che regolerà su basi nuove l’utilizzo del molo di San Vito, fino a oggi accessibile solo da una porta periferica dell’Arsenale, con guardia armata, e solo da un numero ristretto di abitanti del quartiere possessori di barche qui ormeggiate.
Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Civico i dettagli dell’accordo sono stati spiegati dal sindaco Massimo Federici con il comandante marittimo Nord, ammiraglio di squadra Andrea Toscano, insieme all’assessore alle aree militari Jacopo Tartarini e al dirigente Emilio Erario.
La zona di Marola – anticamente borgo marinaro, rimasto “tagliato fuori” dalla linea costiera proprio dal muro dello stabilimento militare – è da anni al centro di proteste da parte degli abitanti, autodefinitisi “murati vivi” proprio per la loro separazione dal mare. Con il nuovo patto città-Marina si intravede adesso una possibilità che potrebbe, un domani, aprire nuove prospettive con la fruibilità di altre zone verso Portovenere, non più strategiche ma sempre interdette dal demanio militare. Intanto, in base al nuovo accordo che prevede una formalizzazione della concessione al Comune della Spezia, le aree a terra, oggi di 4.000 metri quadrati, subiranno un ampliamento di circa 700 metri di superficie, per lo spostamento della rete di recinzione. Ampliamento che consentirà un utilizzo più organizzato dell’attività di rimessaggio e un uso più libero della banchina, mentre è allo studio un prolungamento dei pontili galleggianti per accrescere di un buon dieci per cento il numero di posti barca,oggi circa duecento.
L’accesso all’area, in un prossimo futuro, avverrà in forma indipendente rispetto a oggi, grazie ad un accesso dedicato – tutto da progettare – magari in sopraelevazione.