Il 7 agosto 2013 centinaia di automobilisti sono rimasti bloccati sull’autostrada A12 nel tratto tra Genova Nervi e Chiavari, a causa di un rogo divampato da un’auto all’interno della galleria della Maddalena (all’altezza di Zoagli) poco prima delle 9. Solo intorno alle 17 la situazione torna alla normalità.
La vicenda accende l’attenzione sullo stato di salute delle autostrade che attraversano la Liguria, regione peculiare per conformazione, che presenta una tratta autostradale principalmente composta da viadotti e gallerie, in prevalenza a due corsie. In casi d’emergenza come quello appena citato, non ci sono vie d’uscita per far defluire il traffico tra i caselli. «È chiaro che la Liguria sconta una difficoltà intrinseca nei collegamenti autostradali, dovuta principalmente alla sua conformazione geografica – fanno sapere dall’assessorato alle Infrastrutture della Regione Liguria – e così, come accaduto questa estate, un incidente del tutto imprevedibile ha causato un disagio enorme e un blocco del traffico prolungato, che ha reso necessario l’intervento della Protezione civile a supporto dei passeggeri delle auto ferme in coda per ore.
Tuttavia, al di là del caso contingente, abbiamo avviato con la società un gruppo di lavoro tecnico per mettere a punto una più dettagliata pianificazione di percorsi alternativi in caso di emergenza e, allo stesso tempo, una comunicazione più pronta ed efficace attraverso tutti i canali possibili». Cantieri, lavori, corsie ridotte. Buchi, uomini al lavoro, deviazioni sono assidui compagni di viaggio degli utenti delle autostrade liguri (e non solo, dal momento che l’intera rete autostradale italiana risulta, dai dati di Autostrade per l’Italia, in ritardo rispetto agli altri Paesi europei, sia in termini di estensione sia di capacità, ritardi dovuti alla legge n.492 del 1975 che provocò la sospensione di costruzioni di nuove autostrade. Legge che fu superata solo nel 2001 con la n. 443). Che sia estate o che sia inverno le tratte autostradali della nostra regione sono continuamente interessate dai lavori in corso. Questa insistenza di cantieri e opere in corso è accentuata dalle caratteristiche geomorfologiche della regione, sul cui territorio insiste il 17% dell’intera rete di gallerie d’Europa, peculiarità recentemente riconosciuta anche dalla Commissione Europea. Rete che dovrà essere adeguata alle direttiva europea 2004/54/CE del Parlamento e del Consiglio europeo, relativa ai requisiti minimi di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea (la direttiva è stata necessaria in quanto la maggior parte delle gallerie furono progettate in un’epoca con possibilità tecniche, condizioni di trasporto e volume di traffico molto diversi dalle attuali, pertanto al giorno d’oggi sono presenti sul territorio europeo livelli di sicurezza disomogenei).
«Il primo importante risultato raggiunto dal lavoro congiunto tra Regione Liguria e ministero delle Infrastrutture riguarda la proroga ottenuta sulla scadenza, spostata entro il 2019 – spiega l’assessore regionale alle Infrastrutture Raffaella Paita – anche se a essa dovrà comunque affiancarsi una pianificazione sulle cantierizzazioni e sulla viabilità alternativa, fondamentali per le caratteristiche territoriali proprie della nostra regione, da condividere con le concessionarie autostradali, in una prospettiva temporale, comunque urgente, ma che sia più sostenibile. Il nostro primo obiettivo è la sicurezza, i lavori sono necessari perché la rete è insicura. La proroga è necessaria per consentire che vengano svolti tutti gli interventi necessari per garantire la sicurezza». Adempimenti che inevitabilmente comporterebbero una cantierizzazione massiccia sulle autostrade che attraversano la Liguria, da cui ne deriverebbero pesantissime ricadute sulla mobilità civile, sul trasporto delle merci legate all’attività portuale e sul movimento turistico.
CHI GESTISCE LA RETE LIGURE? A gestire la rete autostradale ligure, sotto il monitoraggio della Regione Liguria che collabora con Anas, ministero delle Infrastrutture e ministero dell’Economia sulla base di un piano d’investimento, sono le tre concessionarie Autostrade per l’Italia, Autostrada dei Fiori e Salt (Società Autostrade Liguria e Toscana), «ed è sempre molto difficile fornire dei dati completi su questo fronte – commenta Paita – uno degli obiettivi sul quale stiamo lavorando è garantire all’utenza un’informazione omogenea su tutta la rete autostradale ligure, in modo che da parte delle tre concessionarie operanti sul territorio arrivi un canale di comunicazione unico e completo su cantieri in corso, traffico, viabilità in generale. Infine, un progetto in comune con le concessionarie riguarda l’avvio di un tavolo congiunto con le società di telefonia mobile perché venga garantito un segnale di ricezione stabile continuo su tutta la rete di autostrade della Liguria, condizione che riteniamo indispensabile sia per la diffusione delle informazioni, sia per motivi di sicurezza». Secondo i dati forniti da Autostrade per l’Italia, gestore della tratta centrale nonché di quella con maggior estensione di chilometri in Liguria (dallo svincolo di Savona fino a Sestri Levante), per il biennio 2012-2013 sono stati stimati 152 cantieri sulla rete ligure, spesso suddivisi su più giornate o settimane di lavoro, per interventi strutturali, di manutenzione ordinaria (pulizie, sfalci d’erba, operazioni invernali, segnaletica, monitoraggio di ponti, viadotti, gallerie cavalcavia e impianti). Dal punto di vista economico Autostrade per l’Italia ha impegnato risorse, incluse le attività di progettazione, pari a 120 mila miliardi nel biennio 2012-2013 (per quest’ultimo anno si fa naturalmente riferimento a importi pianificati) al netto delle attività ricorrenti di manutenzione.
AUTOSTRADE PER L’ITALIA E IL PASSANTE DI GENOVA Nel IV atto aggiuntivo del Piano di Potenziamento della rete autostradale di Autostrade per l’Italia del giugno del 2004 viene inserito il Passante di Genova, già presente nel primo programma delle infrastrutture strategiche (legge n. 443 del 2001, legge Obiettivo). Il progetto mira a scaricare l’area metropolitana di Genova, dove confluiscono tre diverse autostrade (A7, A10, A12) provocandone il congestionamento dannoso per il traffico cittadino e pendolare, di traffico merci e di traffico turistico. Nello specifico il progetto si articola in diversi interventi: l’attuazione della Gronda di Ponente, una tratta autostradale nuova a due corsie (più corsia d’emergenza per ogni senso di marcia), in aggiunta al già esistente tratto dell’A10, tra Vesima e l’A7 in corrispondenza di Bolzaneto. Una nuova tratta che si svilupperà per l’89% in gallerie e prevede la realizzazione di un moderno viadotto per l’attraversamento della Val Polcevera. Secondo punto del progetto è la realizzazione di una nuova carreggiata dell’A7 in direzione Nord, tra Genova Ovest e Genova Bolzaneto e il potenziamento dell’interconnessione A7/A12 fino a Genova Est. Nel terzo punto è previsto il potenziamento del Nodo di San Benigno. Il progetto preliminare, elaborato da Autostrade per l’Italia nel 2004, tenuto conto delle linee guida progettuali di Anas e gli enti locali, si è arrestato nell’iter approvativo a causa della mancata condivisione da parte del territorio di alcune soluzioni. Nel 2005 è stata individuata una configurazione di viabilità per la Gronda di Ponente, recepita nel febbraio 2006 dal Protocollo d’Intesa sottoscritto tra Anas, Regione Liguria, Provincia di Genova, Comune di Genova e nel 2007 recepita nel protocollo tra Autostrade per l’Italia e ministero delle Infrastrutture. Nel 2008 un tavolo tecnico ministeriale individua nel canale di calma dell’aeroporto Cristoforo Colombo il sito idoneo alla raccolta del materiale di scavo delle gallerie ma il successivo studio di impatto ambientale si interrompe quasi subito mentre il Comune di Genova pone a confronto 5 ipotesi alternative per il tracciato della Gronda di Ponente e istituisce una commissione indipendente che dà il via al dibattito pubblico sull’opera. L’attraversamento della Gronda in corrispondenza del casello di Genova Bolzaneto raccoglie la maggioranza di consensi, nel 2011 Autostrade per l’Italia ultima il progetto definitivo e l’Anas, tramite il proprio Ispettorato di vigilanza rilascia parere favorevole che avvia la Conferenza dei servizi, inizialmente prevista entro il 2012. La stima degli investimenti previsti per il progetto è di 3 miliardi 148 milioni di euro (stima formulata sul progetto preliminare che verrà definita nel corso della progettazione definitiva ed esecutiva) per un totale di 34,8 chilometri d’estensione dell’intervento. A miglioramento dell’innesto della Gronda è prevista la progettazione della nuova viabilità di accesso al distretto portuale di Voltri e una nuova viabilità di collegamento tra la barriera di Lavagna e il centro abitato di Chiavari (entrambi i progetti definitivi sono stati completati). «Tra le opere collaterali alla Gronda, che migliorerebbero la vita nei quartieri di Ponente – sostiene Paita – abbiamo individuato innanzitutto il declassamento del tratto urbano dell’attuale autostrada A10 fra Voltri, Pegli e Aeroporto per trasformarla in una strada urbana analoga a corso Europa, posta a prosecuzione diretta della nuova strada a mare di Cornigliano. Inoltre il completamento dei raccordi fra l’asse di scorrimento della val Polcevera e la strada a mare e una probabile galleria tra le valli del Cerusa e del Leiro, alternativa all’Aurelia, e principalmente al servizio dei cantieri».
AUTOFIORI, LA PIÙ CARA D’ITALIA
Autostrada dei Fiori gestisce il tratto tra la barriera con la Francia e Savona «una tratta autostradale priva di corsie d’emergenza e dove contano su 113 chilometri ben 90 viadotti e 67 gallerie – spiega l’ingegnere Federico Lenti, direttore tecnico e d’esercizio di Autostrada dei Fiori spa – ben consci dell’ingerenza che le parzializzazioni dovute ai cantieri generano sulla fluidità del traffico autostradale, la programmazione dei lavori viene fatta non occupando la sede stradale nei mesi di maggior traffico, accorpando più lavorazioni in una singola deviazione, lavorando quando possibile nelle 24 ore e mantenendo un’interdistanza tra i cantieri compatibile con i criteri e gli standard di sicurezza normalmente riconosciuti». Nel 2012 gli interventi realizzati da Autostrada dei Fiori, compresi lavori di ordinaria manutenzione, sono stati circa 41 milioni di euro «per il 2013 prevediamo che l’ammontare degli investimenti arrivi a 55 milioni di euro» spiega Lenti che specifica come «nel quinquennio 2010-2014 gli interventi programmati e che saranno realizzati per ordinaria e straordinaria manutenzione, saranno superiori a 250 milioni di euro». Considerando l’ubicazione della tratta di competenza di Autofiori e delle caratteristiche geomorfologiche del territorio l’ipotesi di un allargamento della sede stradale è impercorribile per costi spropositati e per il grave disagio che arrecherebbe alla circolazione stradale durante la fase costruttiva, «per migliorare le caratteristiche di scorrevolezza e fruibilità dell’infrastruttura abbiamo investito – dice Lenti – nelle tecnologie Its che consentono di gestire più rapidamente le interferenze, come incidenti, code, ostacoli, situazioni meteo sfavorevoli». In dettaglio Autostrada dei Fiori sta lavorando alla riqualificazione del piazzale e della Barriera autostradale di Ventimiglia, all’ampliamento dei caselli di Spotorno e Arma di Taggia tramite l’aumento del numero di piste per migliorare l’uso del telepass (una volta terminati si apriranno i lavori anche per il casello di Finale Ligure), interventi per la mitigazione acustica con il completamento delle barriere di Andora (lavori che si concluderanno solo nel 2014). Inoltre la realizzazione di ulteriori barriere di sicurezza in diversi siti della provincia savonese e imperiese a cui si aggiungono le lavorazioni per l’implementazione del numero di telecamere per il controllo delle tratte che consentiranno un monitoraggio con 268 apparecchi, coprendo l’85% della tratta gestita.
Tra il 2012 e il 2013 sono stati ammodernati e completati i parcheggi di interscambio per gli svincoli di Pietra Ligure e Albenga, oltre all’area di sosta di Piccardo Nord, mentre si sta concludendo gli iter approvativi dei progetti riguardanti i nuovi parcheggi tir di Ceriale Nord e Ceriale Sud (che metteranno a disposizione 75 stalli per tir su entrambe le aree).
GLI INTERVENTI A LEVANTE Salt, che gestisce la tratta regionale da Sestri Levante a Sarzana, più i 3,4 km dell’asse di penetrazione per Lerici, ha inserito nel prospetto di dettaglio degli investimenti il piano di intervento di risanamento acustico (ai sensi del Dma 29\11\2000). Tra le nuove opere inserite nel prospetto risultano anche il posizionamento di guardavia di nuova generazione, il potenziamento dei sistemi tecnologici per la sicurezza, la gestione e l’informazione, interventi aggiuntivi di manutenzione straordinaria, viabilità di adduzione all’autostrada, nuove aree di servizio. Già inserite nel piano finanziario dell’ottobre del 1999 l’allargamento a tre corsie nel tratto tra Santo Stefano Magra e Viareggio, ampliamenti e realizzazione di aree di servizio e piazzole d’emergenza, adeguamenti al nuovo codice della strada delle corsie di accelerazione e decelerazione.