Il riciclo creativo portato all’estremo con un’idea che è già nota in Europa e che ora si sta diffondendo anche in Italia: il container abitativo. Soluzione di tendenza, dal sapore green, una vera rivoluzione nel mercato edile come alternativa ai tradizionali metodi costruttivi e si pone come spazio innovativo, personalizzabile e low budget grazie ai bassi costi e ai brevi tempi di realizzazione.
L’idea è di Phoenix International, azienda genovese specializzata nella vendita e nel noleggio di container marittimi e monoblocchi, nonché della loro trasformazione, modifica e personalizzazione.

Nata nel 2009 dall’esperienza di Alessandro Cocchi, titolare, e un socio al 20%, con sede legale a Genova e quattro unità operative sul territorio nazionale (Arquata Scrivia, Modena, Ancona e Napoli), l’azienda si rivolge per lo più a clienti del settore marittimo quali spedizionieri, agenzie marittime, operatori logistici e compagnie di navigazione. Oggi, Phoenix International è una realtà con un fatturato annuo lordo di oltre 7 milioni di euro e un team di 11 persone, tra dipendenti e collaboratori, ha affiancato al core business una nuova divisione, Box4It. Cosa fare dei container marittimi a fine corsa? Box4It parte dal riciclo creativo per offrire una soluzione architettonica di ultima generazione: i container a uso abitativo permettono la realizzazione di comprensori, centri commerciali, edifici, location per eventi e manifestazioni garantendo performance elevate in termini di resistenza e sicurezza, ambiente confortevole e personalizzabile, design di tendenza.
Container come il Lego, dunque: più pezzi combinati tra loro e sovrapponibili possono dar vita a un centro commerciale, una palestra o un comprensorio abitativo.
Lo dimostrano le case history del centro commerciale di Cavezzo e il progetto della Polisportiva casalgrandese. Nel primo caso l’esigenza di creare nuovi spazi commerciali autofinanziati a termine del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna nel maggio 2012, ha portato il Consorzio Cavezzo (Mo) ad affidarsi a Box4It per la realizzazione di un nuovo centro commerciale attraverso l’utilizzo di 34 container riciclati disposti su 2 piani e adibiti a ospitare le più svariate attività commerciali, dalla ristorazione all’abbigliamento.

Il centro commerciale è stato realizzato con container in acciaio, posti su una superficie rialzata e livellata, coibentati per garantire il massimo comfort, illuminati, con grandi vetrine, pavimentazione in legno, terrazza sovrastante e zero barriere architettoniche per i disabili, design accattivante e sicurezza totale in materia di norme antisismiche. Il progetto si è concluso nell’arco di 4 mesi, permettendo ai commercianti di riprendere in tempi brevi il loro lavoro interrotto bruscamente da un evento sismico di tale portata.
Nel secondo caso, invece, gli specialisti di Box4It stanno lavorando alla creazione degli ambienti sportivi adibiti a spogliatoi e ai servizi ricettivi della Polisportiva casalgrandese. Il progetto, che si concluderà in 2 mesi, punta su elevati standard tecnologici per garantire qualità e sicurezza. Trattandosi di ambienti sportivi che devono resistere a elevati tassi di umidità, l’azienda genovese ha scelto di realizzare una struttura rinforzata ancorata al suolo, robusta ma ugualmente confortevole. Box4It si occupa di tutte le fasi: dalla consulenza alla realizzazione e creazione della struttura, dalla personalizzazione degli interni alla rifinitura e assistenza post-vendita. Il riciclo di uno o più container può originare un’abitazione dagli alti standard tecnologici, completamente personalizzata e a basso costo (si va dai 400 ai 600 euro a metro quadro). «Box4It – dice Alessandro Cocchi – rappresenta la risposta alle differenti esigenze del mercato edile, offrendo una soluzione in cui la crescente attenzione per l’ambiente sposa le limitate disponibilità di budget della committenza. Abbiamo scelto il Salone internazionale dell’edilizia per presentare questa nuova tendenza, con la volontà di promuovere anche in Italia la cultura del container a fine corsa per uso abitativo, già diffusa nel resto d’Europa. Riteniamo che oggi il mercato sia maturo e pronto a questa svolta evolutiva. Stiamo registrando numerose richieste e un crescente interesse da parte del mercato. E già arrivano i primi importanti successi: il centro commerciale a Cavezzo è già terminato e funzionante, una vera dimostrazione dell’efficienza del modello da noi proposto». Essendo nella fase iniziale, l’azienda destina ingenti investimenti in ricerca per lo sviluppo di materiali ecosostenibili, il riciclo dei materiali di scarto e la collaborazione con progettisti di alto livello, grazie anche al supporto della facoltà di Ingegneria meccanica dell’Università di Genova che certifica i materiali riciclati dopo le prove di resistenza effettuate in laboratorio.
Ma come sta affrontando la crisi Phoneix International? «Nonostante il difficile momento economico mondiale, alcuni settori della nostra economia sono in crescita – spiega Cocchi – e lo dimostra il fatto che i 5 dipendenti del 2009 sono diventati 11. Inoltre, stiamo progettando una struttura abitativa con container high cube interconnessi senza l’utilizzo di saldature né tantomeno di cemento, completamente ecosostenibile sia internamente che esternamente che farà capolinea nelle principali città italiane per arrivare poi a Milano in occasione dell’Expo 2015. La migliore risposta alla crisi dell’edilizia è l’ecosostenibilità».