Il risultato Carige del primo trimestre 2018 «per noi ha una valenza quasi simbolica dopo cinque anni di risultati e trimestri in rosso: consolidiamo un risultato col segno positivo, 6,4 milioni, e confermiamo i 28,8 milioni come target di net profit alla fine del’anno». Lo ha affermato l’ad di Banca Carige, Paolo Fiorentino, in conference call con gli analisti.
Il risultato, ha aggiunto Fiorentino, «dà il segno al mercato dei primi risultati del nostro lavoro», consistito soprattutto in un «rilancio commerciale». La rete «era un po’ assopita, l’abbiamo rivitalizzata, con un focus principale sui nostri mercati di riferimento. I risultati sono eclatanti rispetto rispetto al quarto trimestre 2017».
Fiorentino ha anche annunciato che Carige ha ricevuto 30 offerte non vincolanti per il portafoglio di crediti unlikely to pay da 500 milioni che cederà quest’anno.
«Abbiamo ricevuto – ha precisato l’a.d. ––trenta non-binding offer da parte di operatori di primissimo livello che ci danno confidenza sulla fattibilità finanziaria dell’operazione». Queste offerte «non sono tutte uguali, alcune riguardano tutto il portafoglio e altre solo su una parte. Questo ci consente di ragionare su un’ottimizzazione. L’operazione comunque sarà conclusa entro fine anno e nel 2019 abbiamo a piano la cessione di altri 200 milioni».
Carige ha perfezionato l’accordo definitivo per la cessione della piattaforma di gestione delle sofferenze a Credito Fondiario, per un corrispettivo pari a 31 milioni, che verranno contabilizzati nel secondo trimestre. L’accordo prevede il trasferimento di 53 risorse e l’avvio formale della partnership di durata decennale tra la banca ligure e Credito Fondiario per la gestione e il recupero di parte delle sofferenze del gruppo. Per la cessione di Creditis è in corso l’istruttoria per l’autorizzazione da parte delle Autorità di vigilanza.