Non solo confetteria, è nata la sala da tè La Corte di Romanengo. L’8 ottobre l’inaugurazione ufficiale, con dimostrazioni di canditura, una postazione “flower bar” con bracciali personalizzati per gli invitati e un’artista che sul momento realizzava dei piccoli acquerelli da portare a casa.
Lo storico nome dell’artigianato di qualità genovese (sin dal 1780) negli ultimi anni sta diversificando la propria offerta mantenendo però la stessa filosofia (prodotti fatti a mano, lentezza come valore, uso di fiori, piante e frutta), ecco allora due Salon de thé a Milano e Genova. Nel capoluogo ligure è proprio accanto alla storica confetteria di via Soziglia, uno spazio dove una volta venivano accolti i clienti più prestigiosi come Giuseppe Verdi, la Duchessa d’Aosta e l’attrice Ira von Fürstenberg.
L’a.d. della Pietro Romanengo Fu Stefano srl, Violante Avogadro di Vigliano, spiega a Liguria Business Journal: «L’idea era proprio di far prendere il tempo alle persone come noi lo prendiamo con i prodotti della natura per creare quello che noi pensiamo sia il meglio che essa ci può offrire. In questo modo anche i nostri clienti possono venire ad assaporare i nostri prodotti prendendosi il tempo di gustarli. Il salon de thé è un momento sospeso di piacere, di condivisione, di assaporamento di quelli che sono i profumi che per noi sono ciò che di meglio riusciamo a fare».
Il servizio inizia alle 8 del mattino con orario continuato sino alle 20: «Si comincia con la prima colazione − spiega l’a.d. − continua con la colazione all’una con un servizio di insalate, quiche, in questo momento c’è il menù dell’autunno che prevede zucca, farro e funghi, quindi sempre un lavoro che è fatto attraverso gli ingredienti che la natura ci dà, con anche dei prodotti che vengono fatti da noi in Cascina come il pane. Poi la merenda e in questo momento ancora con il gelato grazie al sole che c’è fuori. A breve con la cioccolata calda, ma anche il tea time e infine l’aperitivo».
Il progetto della Cascina, come viene spiegato sul sito di Romanengo, racchiude molteplici obiettivi sinergici, in fase di sviluppo: “Rigenerazione delle risorse naturali come suolo, acqua e aria producendo cibo sano; riduzione delle emissioni di CO2 e aumento dello stock di carbonio nel suolo attraverso pratiche agro-ecologiche; incremento della biodiversità a livello di suolo, azienda e paesaggio attraverso un approccio sistemico che consideri tutti gli elementi dell’ecosistema; collegamento con le diverse aree dell’azienda Romanengo per la creazione di una produzione di filiera corta come frutta e miele; creazione di una rete con aziende agricole locali per lo scambio delle materie prime”.
La Corte è aperta in realtà già da un paio di mesi. «Abbiamo dei clienti molto carini che sinora sono rimasti molto soddisfatti sia dell’accoglienza del nostro personale, del sorriso sia delle proposte che sono state fatte e abbiamo visto che per esempio l’offerta del gelato, che è una cosa nuova che abbiamo quest’anno, ha funzionato estremamente bene sia da asporto sia da gustare nel salon de thé», specifica Avogadro di Vigliano.
Avogadro di Vigliano è in Romanengo dallo scorso maggio: «Sicuramente l’obiettivo è di portare questo celebre marchio che ha 250 anni di storia a essere più presente sul territorio nazionale ma anche internazionale. La scelta della sede della Corte è dovuta alla prossimità con il locale storico che è qui dal 1814, quindi era proprio l’idea di unire il salon de thé con la confetteria e di poter far assaggiare dei prodotti a delle persone che diventeranno poi clienti della confetteria o dare alle persone che sono già i clienti della confetteria la possibilità di prendersi un momento di tempo “diverso” qui da noi».
Per rendere operativo il salon de thé, Romanengo ha assunto tre nuove persone, ma l’a.d. anticipa: «Abbiamo un piano di espansione ulteriore. Ci saranno delle sorprese».
Alcune immagini dall’inaugurazione: