«Le centrali del turismo e le loro diramazioni confezionano un prodotto che, per primi ai turisti, nega la bellezza delle Cinque Terre e la serenità della loro permanenza. A questa irrazionale ricerca di profitto si uniscono rivoli di cattive pratiche: i gruppi troppi numerosi, le guide abusive, l’offerta squalificata». Così il Parco Nazionale delle Cinque Terre oggi con un comunicato torna sulla questione del governo dei flussi turistici. Nei giorni scorsi il presidente e l’assessore al Turismo della Regione Liguria, Toti e Berrino, e altri, avevano nettamente respinto l’ipotesi di istituire il numero chiuso per i turisti in entrata nel Parco. Il presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Vittorio Alessandro aveva risposto che «il sistema delle prenotazioni non deprime il turismo, piuttosto ne aumenta l’appeal e istituisce anzi un patto virtuoso fra visitatore ed ospite che eleva la qualità dell’accoglienza, rendendo il visitatore più riconoscibile ed obbligando il residente a una maggiore attenzione verso il proprio territorio».
«È soltanto il territorio, non altri – si legge nella nota stampa di oggi – che deve decidere come e quanto accogliere in funzione degli spazi disponibili, delle possibilità di gestione dei rifiuti, del carico sopportabile dai sentieri e della sostenibilità in generale, aprendo, nel frattempo, le opportunità della destagionalizzazione e della qualità (non è questione di prezzi al pubblico ma di qualità, appunto). Sbaglia chi crede che il Parco Nazionale delle Cinque Terre abbia aperto le ostilità contro i turisti. Sono infatti proprio loro, insieme ai residenti, a pagare l’alto costo degli arrivi di massa.Vorremmo invece accoglierli come in casa nostra dove, quando arrivano ospiti numerosi, per prima cosa andiamo a contare le sedie».