«Con il Growth Act si chiude il cronoprogramma d’autunno di una serie di iniziative di giunta, manca solo piano organico di smaltimento dei rifiuti», così il presidente Giovanni Toti ha presentato la proposta di legge che caratterizzerà il mandato della sua giunta, annunciando anche il ritorno alla Regione della programmazione urbanistica della Grande distribuzione in Liguria, «per evitare incomprensioni e secondo lo spirito della libera concorrenza».
«Un documento che garantirà potenti sburocratizzazioni e riduzioni di imposta per chi investe in questa Regione», aggiunge Edoardo Rixi, assessore allo Sviluppo economico.
Una “carta costituente della Regione verso la libertà di mercato, la meritocrazia”, l’ha definito Toti.
Eccone i punti principali: il supporto alle imprese sarà attraverso l’esenzione totale dell’Irap fino a cinque anni (principalmente per chi fa innovazione, artigianato e manifattura) per le start up, sostegni economici tramite fondi Ue, stipula degli accordi di localizzazione per insediamenti di imprese produttive, turistiche e del terziario
Il Growth act sarà finanziato attraverso un Fondo strategico regionale che opera con meccanismi di mercato e può contare sulla raccolta diretta di fondi. Il fondo potrà essere alimentato con i proventi delle dismissioni immobiliari della Regione e delle sue partecipate (come il golf club di Rapallo e un tennis club a Santa Margherita Ligure). La dotazione stimata è di 60 milioni in grado, secondo la giunta, di generare un effetto leva pari ad almeno 300 milioni di euro e investimenti complessivi pari a 600 milioni. Prevista a proposito anche una trasformazione di FIlse, la Finanziaria regionale. Il Growth act destinerà risorse per 272 milioni di euro: oltre ai 60 milioni ci saranno 25 milioni legati alla riduzione dell’Irap e 187 milioni di fondi per le imprese, che a loro volta faranno da volano rispettivamente per 100 e 250 milioni.
Per le start up il supporto previsto è: l’esenzione totale dell’Irap fino a cinque anni, la premialità nei bandi Ue per le start up innovative, sostegno economico alle imprese, ma anche alla costituzione di laboratori e facility tecnologiche di alto valore aggiunto, promozione della collaborazione tra Iit e tessuto produttivo ligure.
Sulla digitalizzazione dei procedimenti amministrativi si punterà sui bandi online, sulle conferenze dei servizi online e sul fascicolo sanitario elettronico.
Per quanto riguarda l’agricoltura e le aree interne la Regione intende predisporre misure a favore del sistema per facilitare l’adeguamento delle aziende agricole alle nuove esigenze produttive e del mercato, per incentivare i giovani agricoltori nella titolarità di impresa, per l’aumento della dimensione fisica delle imprese. Le aree interne saranno valorizzate attraverso il finanziamento ad associazioni di piccoli Comuni, lo sviluppo delle reti telematiche, il sostegno alla permanenza dei piccoli insediamenti commerciali e artigiani.
Capitolo turismo: previsto un rafforzamento del marketing istituzionale con la ricerca di mercati di nicchia e di qualità, l’adeguamento dei servizi alberghieri e balneari con standard di qualità competitivi sui mercati internazionali, lo sviluppo delle competenze linguistiche degli addetti. A livello territoriale la Regione intende rafforzare la formazione turistica da parte di scuole alberghiere e istituti dedicati anche attraverso forme di partenariato pubblico/privato, promuovere il riuso in chiave turistica di aree di grande pregio sulla base di progetti fattibili tecnicamente ed economicamente. Sempre in ambito turistico la Regione ha l’obiettivo di migliorare la mobilità regionale anche attraverso la realizzazione di stazioni intermodali al servizio dei comparti crocieristico e turistico.
I nuovi criteri per la concessione dei contributi a chi fa cultura e spettacoli saranno basati sulla capacità di fare rete, la diffusione sul territorio regionale, la capacità di incidere sullo sviluppo turistico ed economico della Regione, in modo da svincolare i contributi dati “per consuetudine”.
La programmazione formativa verrà collegata alle esigenze delle imprese attraverso tavoli di confronto con le imprese per programmare l’offerta, la semplificazione delle procedure di rendicontazione dei corsi passando dai costi fissi ai costi standard, la premiazione per le aziende che attuano l’alternanza scuola lavoro nell’affidamento degli appalti, l’apertura ai privati nell’erogazione dei servizi al lavoro. Saranno messi in campo interventi formativi per favorire le start up, i giovani del servizio civile saranno impiegati nella salvaguardia del territorio.
Verranno rivisti i criteri di collaborazione con l’Università, gli enti e i centri di ricerca e il potenziamento dell’Iit per rapportarlo maggiormente con aziende private e pubbliche.
Sulle grandi opere come il Terzo Valico, il raddoppio della linea Andora-Ventimiglia, la gronda autostradale di Ponente, i terminali logistici, la Regione si impegna a non emanare norme potenzialmente lesive dei principi di concorrenza e promuovere ogni azione affinché le amministrazioni pubbliche ispirino la propria attività ai principi comunitari di certezza del diritto, semplificazione, democrazia partecipata e maggiore coinvolgimento delle Pmi con la divisione in lotti degli appalti pubblici.
Sull’economia del mare la Regione intende promuovere azioni di rilancio e internazionalizzazione delle imprese del settore nautico e sviluppare attività che consentano un uso proficuo delle aree demaniali marittime. Inoltre verrà formulata una proposta per la creazione di una zona franca nell’area portuale.
Il capitolo sul patrimonio edilizio viene ribadita la necessità di riqualificare l’esistente anche nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica. La Regione promuoverà il miglioramento dell’efficienza energetica degli immobili pubblici e privati attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto.
Il documento fa anche un riferimento alla sanità, aprendo alla crescita dei privati considerati di eccellenza e alla sinergia con l’industria di qualità a sostegno dei servizi sanitari.