«La riapertura del punto nascita di Pietra Ligure, chiuso nel novembre del 2020 in piena emergenza Covid, continua a essere rimandata dalla Giunta Toti con la subordinata del reclutamento di personale. Nel frattempo, da tutta la provincia di Savona, le famiglie sono costrette a raggiungere l’ospedale San Paolo di Savona, per poter effettuare un parto in sicurezza». Così il consigliere regionale Pd, Roberto Arboscello, che ritorna sul tema della ridistribuzione dei punti nascita sul territorio regionale.
«Una situazione alla quale è urgente porre rimedio, perché avere un unico centro nascite in un territorio così vasto e con una viabilità soggetta a frequenti code mette seriamente a rischio la salute di mamme e neonati».
«Mentre dal centrodestra si organizzano convegni e seminari sul tema della natalità, nel 2023, in Liguria si nasce in autostrada − rimarca Arboscello −. Il primo passo per una vera politica della natalità nella nostra Regione dovrebbe essere quello di garantire la nascita in sicurezza e in ospedali.
«Situazioni, come quelle capitate lo scorso giovedì alla piccola Amaris, la figlia di una coppia residente a Loano che non riuscendo a raggiungere in tempo il capoluogo savonese, è nata lungo il percorso, sono pericolose e inaccettabili per una sanità pubblica regionale degna di questo nome», conclude il consigliere Pd.