Le turbolenze internazionali hanno frenato le borse europee, che avevano chiuso la settimana in rialzo. All’inflazione e al ritorno del Covid in Cina si sono aggiunti l’offensiva russa nel Donbass, la salita dei rendimenti dei titoli del Tesoro Usa, che moltiplica i timori sulla ripresa, il superindice Ocse che certifica la perdita di slancio dell’economia europea e il petrolio sceso i cento dollari al barile a causa delle incertezze sulla domanda globale di energia. Fa eccezione Parigi in rialzo marginale (+0,12%), grazie alle buone prospettive di vittoria di Macron che hanno tranquillizzato gli investitori. Londra segna -0,65%, Francoforte -0,61%, Parigi +0,12%, Milano -0,28%.
Lo spread Btp/Bund si attesta sui 164 punti (-0,71%).
Intanto Mosca accusa il default delle Russian Railways e il crollo del 6% dell’indice Rts in dollari.
A Piazza Affari in fondo al listino principale sono finite Moncler (-4,8%), colpita come tutto il comparto del lusso dalla risalita dei contagi in Cina, e Nexi (-3,7%) in scia alla debolezza del Nasdaq. Brillanti Iveco (+6,16%) e Leonardo (+4,66%).
Sul mercato valutario, il cambio tra euro e dollaro è a 1,0885 (da 1,0879 di venerdì scorso), con la divisa europea che vale 136,62 yen (da 135,32) e il dollaro 125,37 yen (da 124,31).
In netto calo il petrolio: il Wti di maggio scambia a 95,6 dollari al barile (-2,7%) e il Brent di giugno a 99,8 dollari (-2,9%). Il gas cede il 4% in Europa a 99,75 euro al megawattora.