In un 2020 nero per l’export italiano, la Liguria “regge” segnando il calo meno marcato del Paese. Secondo l’ultima rilevazione dell’Istat, la nostra regione chiude il 2020 con un -0,7%, a fronte di una contrazione media nazionale del 9,7%.
Una diminuzione che interessa tutte le regioni italiane, a eccezione del Molise, che segna un +26%. Cali superiori alla media nazionale (-9,7%) per le Isole (-30,4%), in particolare la Sardegna segna un -40%, ultima in classifica, e per il Nord-ovest (-10,8%).
La flessione delle esportazioni è dell’8,5% al Centro, dell’8,2% al Nord-est e del 6,4% al Sud.

Secondo quanto spiega una nota dell’istituto nazionale di statistica, “le performance negative di quattro regioni – Piemonte (-12,7%), Lombardia (-10,6%), Emilia-Romagna e Veneto (-8,2% per entrambe) – spiegano circa i due terzi del calo dell’export nazionale”.
L’Istat osserva, inoltre, che, “nel quarto trimestre 2020, l’export registra una dinamica congiunturale positiva, diffusa a livello territoriale, trainata dalle ripartizioni del Nord”: la
crescita è per il Nord-ovest del 6,5%, per il Sud e Isole del 5,7%, per il Centro del 3,6% e per il Nord-est del 3,4%.
Commentando proprio questo dato, Gaetano Fausto Esposito, direttore generale del Centro Studi delle Camere di commercio Guglielmo Tagliacarne, osserva che «la recente ripresa delle vendite all’estero lascia ben sperare per le dinamiche del prossimo futuro, anche con riferimento al Mezzogiorno».
Esposito sottolinea inoltre che «per promuovere lo sviluppo è importante investire nell’innovazione digitale. Il Covid ha penalizzato nella prima fase maggiormente i territori più aperti ai mercati internazionali, ma adesso che le esportazioni stanno riprendendo, e la digitalizzazione appare una chiave strategica anche per l’internazionalizzazione, dobbiamo evitare che si possano aprire nuovi divari».
«Secondo una ricerca del Centro Studi Tagliacarne − conclude il direttore generale − il 16% delle imprese esportatrici ha già investito nell’ adozione delle tecnologie 4.0 contro l’8% di quelle che non esportano. Ma il Mezzogiorno è più indietro: solo l’11% delle imprese esportatrici ha puntato su Industry 4.0 contro il 17% di quelle del Centro-Nord. Per promuovere lo sviluppo locale occorre quindi spingere sull’innovazione digitale, essenziale per la crescita delle esportazioni e della produttività».