Chiusura pesante per la Borsa di Milano, che è maglia nera d’Europa: il Ftse Mib ha terminato a -1,59% (42.791 punti), sulla stessa linea l’All Share (-1,48%), mentre è in controtendenza il Ftse Italia Growth (+0,29%). Nel listino principale pesa il tonfo di Ferrari (-15,41%), il peggiore della storia del titolo: delusione del mercato per i target al 2030. Giù anche Recordati (-2,68%) e Moncler (-2%). Guadagnano invece Buzzi (+5,06%) e Tim (+2,84%).
Rallentano le Borse europee dopo i recenti record registratinei giorni scorsi Le vendite su banche e auto mandano in affanno i listini del Vecchio Continente, che chiudono fiacchi nel giorno dell’annuncio della tregua a Gaza. A pesare anche le tensioni politiche in Francia.
Tra le materie prime, fiacco il greggio, con il Wti a 62,4 dollari al barile (-0,2%) e il Brent del Mare del Nord a 66 dollari (-0,4%). Brilla ancora l’oro che resta su livelli da record sopra i 4mila dollari l’oncia (conquistati pochi giorni fa) pur cedendo lo 0,6 per cento.
Sul mercato valutario, l’euro si indebolisce e passa di mano a 1,1564 dollari (da 1,1612 ieri in chiusura) e 177,04 yen (177,7), mentre il dollaro-yen e’ pari a 153,17 (da 152,95).
Lo spread tra Btp decennale italiano e corrispondente Bund tedesco segna 84 punti base (+1,09%). Il rendimento è a +3,54%.