Borgio Verezzi ospiterà nelle giornate del 4, 5 e 6 aprile l’VIII incontro di speleologia ligure “Borgiosubterranea 2025”.
Un evento su cui da tempo la Delegazione speleologica ligure stava lavorando e che si è concretizzata grazie alla collaborazione con l’associazione culturale FinalmenteSpeleo, raggiungendo un carattere sovraregionale.
Il progetto, infatti, si è ingrandito grazie al supporto di realtà locali (il Comune di Borgio Verezzi) e nazionali, come il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas), la Società Speleologica Italiana (Ssi), e la Fondazione Cima.
Perché si è scelto Borgio Verezzi?
Un evento unico come questo aveva bisogno di una location particolare. Da una parte la disponibilità totale da parte dell’amministrazione comunale, assieme anche alle realtà territoriali, dall’altra il fatto di essere un bel paesino con la presenza anche di numerose grotte di particolare interesse scientifico, prima fra tutte la Grotta Valdemino.
Gli spazi dedicati all’evento saranno la sala consigliare del Comune, il teatro Gassman l’ampia sala interna presente nella Grotta di Valdemino.
«Borgio Verezzi è orgogliosa di questa opportunità di collaborazione- afferma il sindaco Renato Dacquino -. Un piccolo territorio per un grande incontro: sono attesi più di 150 partecipanti, 38 gli interventi su tematiche di carattere regionale, 16 per quelli con tematica extraregionale, e poi mostre fotografiche e poster, tavoli di incontro con i vertici della speleologia nazionale e del Soccorso Speleologico, stand espositivi e due spettacoli serali e la presentazione del progetto di recupero della ex cava fossili a Verezzi».
«BorgioSubterranea è un esperimento rispetto ad altri incontri e raduni organizzati in Italia, – spiega Fabio Siccardi presidente della Associazione Culturale Finalmentespeleo – un evento straordinario per la sua unicità, in cui contemporaneamente convivono due realtà: quella della speleologia regionale e quella di progetti nazionali, che in fondo hanno connessioni dirette con diverse realtà scientifiche e speleologiche liguri. Un mix di realtà regionali e nazionali che hanno tra loro molti punti di contatto e di sinergie reciproche. Il progetto Ermes e il progetto Underground Climate Change ne sono un esempio. Per conoscere il mondo ipogeo fino ad ora non è stata trovata nessuna tecnologia in grado di sostituire l’uomo. L’esplorazione può essere fatta solo andando di persona in quei luoghi, ma allo stesso tempo gli speleologi stanno utilizzando la tecnologia più avanzata per documentare nella maniera più approfondita e multidisciplinare il mondo sotterraneo».
«Dopo ben 16 anni dall’ultima edizione tenutasi nel 2009 a Maissana, si organizza un nuovo incontro regionale di speleologia. – afferma Luigi Perasso, presidente Delegazione speleologica ligure – Il lungo periodo intercorso dalla precedente manifestazione regionale e il rinnovato interesse di questi anni al mondo ipogeo, anch’esso sensibile alle variazioni meteo-climatiche che stanno sconvolgendo il pianeta, hanno fatto confluire nella tre giorni di Borgio Verezzi un significativo numero di contributi scientifici tanto da rendere necessaria una veloce riorganizzazione degli spazi espositivi. Verranno raccontate esplorazioni in Liguria, ma anche al di fuori del territorio regionale, condotte da speleologi locali e “stranieri”».
Alcuni incontri in programma
BorgioSubterranea 2025 si svolgerà su tre giorni, con un programma intenso. Vale la pena segnalare alcuni incontri:
Sabato 5 aprile alle ore 10.30 presentazione del Progetto MiniRobot: “Vermicino 44 anni dopo”.
MiniRobot è un dispositivo robotico tele-operato per il monitoraggio, la messa in sicurezza e il recupero di persone in pozzi angusti. I pozzi artesiani sono buchi stretti e profondi, trivellati nel terreno fino alla falda acquifera per portare acqua in superficie. Sono buchi di diametro tra 25 e 30 cm e negli anni, tanti sono i bambini in giro per il mondo che sono caduti in queste trappole mortali. Nel 1981 a Vermicino abbiamo assistito alla tragica agonia di Alfredino Rampi, caduto in un pozzo a 6 anni e morto dopo 60 ore di tentativi di salvarlo, tutti andati male.
Sono passati 44 anni da quel giugno del 1981 e ancora quel ricordo fa male. Gli speleologi erano stati autorizzati ad intervenire quando ormai il bambino era troppo lontano dalla superficie. Tra loro, Tullio Bernabei, che si era calato nel pozzo parallelo e aveva misurato la nuova distanza dal bambino scivolato a -61 m dalla superficie, che aveva parlato con lui, che aveva veramente sperato di riuscire a invertire un infausto destino. La morte di Alfredino gli è rimasta addosso, lo ha segnato indelebilmente e dal suo senso di impotenza è nato un progetto, una speranza realistica di impedire la morte dei tanti bambini che ogni anno, nel silenzio mediatico, cadono e muoiono nei pozzi artesiani di tutto il mondo.
Sabato 5 aprile alle ore 15.30 “Connettività e trasmissione dati in grotta: il sistema Ermes” con la Commissione Tecnica Speleologica del Cnsas (Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e Speleologico). Ermes è uno strumento in grado di portare il wi-fi direttamente sul luogo di un incidente in grotta. Oggi, grazie all’associazione Finalmentespeleo, Ermes è uno strumento operativo: si possono effettuare chiamate vocali e video e anche trasmettere all’esterno dati a qualsiasi struttura sanitaria nel mondo.
Sempre nella giornata di sabato 5 aprile una parte di interventi sarà dedicata all’Underground Climate Change (Ucc) un progetto speleologico nazionale di citizen science, iniziato alla fine del 2023, che si propone il monitoraggio e lo studio degli effetti del cambiamento climatico sul mondo sotterraneo, specificatamente nelle grotte.
«La speleologia vuole e può dare un contributo alla comprensione del cambiamento climatico, e lo dà da un punto di vista unico. – spiega ancora Siccardi – La Glaciospeleologia è una branca della speleologia, che si svolge studi nelle cavità sviluppatesi nei ghiacciai o nelle calotte polari, che è in grado di dire cosa sta accadendo sotto. Gli studi condotti dagli scienziati climatologi vengono svolti mediante osservazioni satellitari o sul terreno, ma dentro i ghiacciai no. Solo l’attività dei glaciospeleologia può darci preziose informazioni».
Le info complete per partecipare e il programma dettagliato sono disponibili sul sito borgiosubterranea.org.