Genova che osa presenta un nuovo capitolo della ricerca sui cattivi lavori che rendono Genova inospitale per le persone giovani puntando i riflettori sui tirocini che, denuncia, “si sono trasformati in una forma di sfruttamento invece che in una opportunità formativa”.
«I tirocini in Liguria sono pagati male e offrono poche prospettive, così è diventato un mezzo di cui le aziende e i datori di lavoro abusano, rinnovando contratti di tirocinio, sostituendoli con quelli di apprendistato o assumendo nuovi tirocinanti – spiega Pietro Spotorno, che ha coordinato la ricerca del centro studi di Genova che osa – In questo modo viene distorta l’utilità del tirocinio, che non diventa più un mezzo per assumere persone precedentemente formate dall’azienda stessa, ma uno strumento per avere manodopera a basso costo».
La legge regionale prevede, per chi fa un tirocinio, una indennità minima di 500 euro per un impegno a tempo pieno, una cifra che è quasi la metà della soglia di povertà assoluta, fissata dall’Istat a circa 900 euro.
La metà dei tirocinanti al termine del tirocinio non riceve nuove offerte lavorative e tra chi si è visto fare una offerta 1 su 3 era per svolgere un nuovo tirocinio. In generale solo 1 persona su 40 ottiene un lavoro a tempo indeterminato e solo il 36,4% dei tirocinanti dichiara di aver ottenuto un’attestazione spendibile del percorso, poco più di uno su tre. Il 55% di chi partecipa a un tirocinio ottiene al termine una qualifica nel settore commercio e trasporti, che però sono quei settori a maggior rischio di precarizzazione, caratterizzati da tempi di lavoro il 20% più lunghi e retribuzioni il 20% più basse.
«Genova ha un problema strutturale di cattivi lavori, in particolare rispetto alle persone giovani. Lo sbilanciamento sistemico verso commercio e trasporti determina una fragilità lavorativa, che si ripercuote soprattutto su chi è giovane. – conclude Spotorno – I tirocini invece che essere una opportunità sono diventati una forma di sfruttamento per cui, dopo 6 mesi di impegno a tempo pieno, a 500 euro al mese, si ottiene la qualifica di facchino e, nel migliore dei casi, la proposta di un apprendistato o di un nuovo tirocinio».
Il nuovo dossier sarà presentato mercoledì 21 alle ore 18.30 presso il foyer del Teatro della Tosse di Genova.