La Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,75%, quello sui depositi al 3,25%, e quello sui prestiti marginali al 4% poiché, si legge in una nota, “Le prospettive di inflazione continuano ad essere troppo elevate per troppo tempo”. Una spiegazione che lascia spazio a nuovi aumenti e la prospettiva ha depresso i mercati finanziari. Milano segna -0,61%, Londra -1,1%, Madrid -0,36%, Parigi -0,85%, Francoforte -0,51%.
In crescita lo spread Btp/Bund a 192 punti (variazione +2,57%, rendimento Btp 10 anni +4,11%, rendimento Bund 10 anni+2,19%).
A Piazza Affari prosegue la caduta di Leonardo (-5,8%) dopo i conti, in testa al Mib si piazza Ferrari (+4,7%) dopo i numeri superiori alle stime. Fuori del listino principale continua la caduta di Giglio Group (-21,57%) dopo la dichiarazione di Bdo di non avere elementi sufficienti per certificare il bilancio.
Sul mercato valutario, l’euro ha toccato un minimo a 1,0986 per poi oscillare a fine seduta a 1,1005 (1,105 di ieri sera). Euro/yen a 147,41 (da 149,459) e dollaro/yen a 133,95 (da 135,17).
Petrolio di nuovo in calo dopo un tentativo di rimbalzo: il Brent luglio viene scambiato a 71,67 dollari al barile (-0,9%), il Wti giugno a 67,69 dollari (-1,36%). Gas naturale in calo del 2,6% in Europa: sul Ttf scambia a 35,8 euro al megawattora.