I dati sul mercato del lavoro Usa diffusi venerdì scorso fanno considerare probabile l’ipotesi di un deciso intervento sui tassi da parte del Federal Reserve. Questo timore, insieme alle tensioni tra Usa e Cina per la vicenda dei palloni spia, ha mandato in rosso le borse europee. Francoforte segna -0,84%, Londra -0,82%, Parigi -1,34% a 7.137 punti, Madrid -0,72. In controtendenza Milano (+0,27%), grazie a Telecom e ai titoli bancari.
Modesto aumento dello spread Btp/Bund a 177 punti (variazione +1,99%, rendimento Btp 10 anni +4,01%, rendimento Bund 10 anni +2,24%).
A Piazza Affari brilla Telecom (+3,18%) nell’attesa per l’offerta di Cdp-Macquarie sulla rete e i dettagli della proposta di Kkr che dovrebbe valutare l’asset ben al di sopra dei 20 miliardi. In netto rialzo anche Banco Bpm (+2,73%), che è rimasta fuori dalla partita per Mps, e Intesa Sanpaolo (+2,69%,) in recupero dopo il ribasso sguito alla guidance conservativa per il 2023 nonostante i conti positivi. Boom di molti titoli di società di sicurezza informatica (Cy4gate +5,29%, Cyberoo +4,04%) dopo l’attacco hacker su scala globale che ha interessato i server VMWare ESXi e colpito decine di sistemi anche in Italia. In coda al listino principale Moncler (-2,25%), Stm (-2,19%) e Fineco (-1,89%).
Sul mercato valutario, dollaro in rimonta: il cambio con l’euro, che la scorsa settimana aveva toccato anche quota 1,10, si è riportato a 1,0737 dollari per un euro (ai minimi da tre settimane). In discesa lo yen giapponese: le voci per cui il successore di Kuroda alla guida della Bank of Japan sarà il suo vice Masayoshi Amamiya fanno ipotizzare una continuità con l’attuale politica monetaria ultra espansiva e ha portato lo yen a trattare a 132,7 per un dollaro e a 142,5 per un euro.
La rimonta del dollaro ha fatto scendere il prezzo del petrolio, in calo a 72,6 dollari al barile nel Wti marzo e a 79,5 dollari al barile nel Brent aprile. Gas stabile a 58 euro al megawattora ad Amsterdam.