Genova come “città in salita”, “città di pianura”, “città compatta”, “città giardino”, “città agricola” e “città arcipelago”. Un’unica città che è allo stesso tempo sei città diverse. È quanto è emerso dal “Genova Green Strategy“, il documento strategico per le infrastrutture verdi di Genova redatto dallo studio Openfabric, la strategia decennale che mira a incrementare gli alberi e il verde nella città, anche attraverso il ridisegno di nuovi spazi pubblici all’interno dell’ambito cittadino.
Il documento stabilisce una serie di obiettivi per aumentare la capacità della città di far fronte ai cambiamenti climatici, mitigare i rischi ambientali, aumentare la permeabilità del suolo, ridurre le isole di calore e ridefinire il rapporto tra città e natura.
«La nostra è una città unica e complessa, composta da tante realtà diverse tra loro, che hanno esigenze e potenzialità differenti e complementari, al tempo stesso – dice il sindaco di Genova, Marco Bucci – Analizziamo quanto già presente sul territorio per ottimizzare e ripensare la Genova verde del prossimo futuro. Abbiamo già iniziato a lavorare per implementare il verde in città, tutelando quello esistente e progettando nuovi spazi, come il nuovo parco del Waterfront o al complesso delle Dune di Prà, dove troveranno dimora nuovi alberi e aree verdi. La Genova Green Strategy, nel sul complesso è un’operazione che ci permette di andare a intervenire in modo mirato su aree che consideriamo strategiche, ottimizzando spazi e investimenti».
«Genova Green Strategy è una strategia di analisi dell’esistente e incremento del verde pubblico attraverso l’organizzazione degli spazi pubblici genovesi che stabilisce una serie di obiettivi per aumentare la permeabilità del suolo, mitigare i rischi ambientali e ridefinire il rapporto tra città e natura, potenziando ecologicamente il verde unendo il valore ecologico, estetico e culturale – dice l’assessore all’Urbanistica Simonetta Cenci – Si lavorerà per ridisegnare il verde urbano, mettendo in atto una serie di strategie che agevoleranno il sequestro di anidride carbonica in città. Una strategia che prevede l’inserimento di nuove piante e la conservazione del patrimonio verde esistente, proponendo il rinnovo degli alberi invecchiati per aumentarne le prestazioni nel ciclo fotosintetico, oltre all’aumento delle alberature in tutti i luoghi della città, anche attraverso il rimboschimento del patrimonio boschivo della città».
«La strategia delle 6 città definisce le linee guida per poter agire su tutti i quartieri di Genova, centrali o periferici, in pianura o sulle alture, sul mare o sui torrenti – spiega l’architetto paesaggista di Openfabric Francesco Garofalo – Sono i quartieri stessi a diventare un’infrastruttura verde permeabile e porosa, capace di funzionare come rete ecologica capillare e mitigare i rischi ambientali del territorio».
Genova, come detto, è una città costituita da multiple morfologie e condizioni urbane che racchiude altre città al suo interno; non solo le forti variegate identità̀ locali dei suoi quartieri, ma morfologie urbane distinte e autonome che si avvicendano raccontando l’incontro-scontro tra il territorio naturale e la città costruita.
Genova Green Strategy identifica sei tipologie urbane all’interno di Genova, proponendo una chiave di lettura per la definizione di linee guida basate su porzioni di città, anche distanti fra loro, che condividono aspetti morfologici e criticità ambientali.
Emergono inaspettate analogie per le quali questa lettura trasversale e morfologica, propone linee guida comuni
Genova viene interpretata come un complesso puzzle dove 6 città si avvicendano: la “città di pianura”, la “città in salita”, la “città arcipelago”, la “città giardino”, la “città agricola”, la “città compatta”. Le linee guida definiscono azioni progettuali condivise per ognuna delle sei città.
Nella “città in salita” vengono definite soluzioni per limitare l’instabilità di versante e allo stesso tempo rendere accessibili spazi verdi interstiziali al momento sottoutilizzati.
Nella “città di pianura”, la morfologia pianeggiante permette di intensificare i viali alberati e proporre nuove piste ciclabili; emerge l’opportunità di applicare strategie di rinverdimento delle coperture.
La “città compatta”, per la sua natura minerale e la caratteristica frammentazione degli spazi aperti, permette interventi specifici e puntuali; balconi e coperture svolgono un ruolo fondamentale per incrementare il verde di questi quartieri.
Nella “città giardino”, corrispondente a gran parte del levante cittadino, si prevedono soluzioni atte a incrementare la biodiversità nei giardini privati e iniziative di condivisione al pubblico che permettano di esplorare occasionalmente i giardini più suggestivi.
Nella “città agricola” si dà priorità alla riqualificazione dei terrazzamenti agricoli abbandonati e all’incremento della biodiversità agricola; si evidenzia il potenziale di utilizzo di sistemi fotovoltaici e dell’implementazione di sistemi di raccolta acqua piovana ad uso irriguo.
La “città arcipelago” è formata da tutte quelle “isole” urbane spesso introverse e poco permeabili dall’esterno, da quartieri periferici ad ospedali; in queste “isole” si incrementa la caratteristica presenza di ampi spazi verdi favorendone l’accessibilità.
Genova Green Strategy definisce sistemi di priorità che includono i progetti di sviluppo e rigenerazione urbana in atto e allo stesso tempo definiscono una serie di nuovi possibili interventi.
Vengono individuati il sistema costiero, il sistema vallivo, due grandi “parchi”, il Grande Parco Ponente a vocazione tecnologica, e il grande Parco Levante a vocazione agricola e culturale. La strategia definisce inoltre una serie di “portali”, spazi connettivi di varia natura che collegano la città con l’entroterra, per riorientare la percezione di Genova oltre alla tradizionale città di mare, verso una realtà urbana articolata, che ha nella sua diversità di paesaggi la sua imprescindibile identità.