Bandiere a mezz’asta, sulla sede della Regione Liguria, per la Giornata Nazionale in Memoria delle vittime del Covid-19. Dall’inizio della pandemia, a febbraio del 2020, solo in Italia sono stata 157mila le persone a perdere la vita a causa del virus, nel mondo oltre sei milioni.
«Ricordare chi non ce l’ha fatta è doveroso e fondamentale per il nostro Paese – è il commento del presidente della Regione e assessore alla Sanità Giovanni Toti – perché quello che abbiamo vissuto, collettivamente e individualmente, è stata una tragedia senza precedenti, che ha stravolto l’esistenza di tutti noi. In Liguria sono morte più di 5mila persone: padri, madri, figli, familiari, amici cari. Quello pagato al Covid dalla nostra regione, con una popolazione tra le più anziane d’Europa, è stato un prezzo alto, mitigato solo dallo sforzo della nostra straordinaria sanità che fin dal primo momento è stata in prima linea per salvare vite e poi dai vaccini, che si sono rivelati l’unica arma davvero efficace per evitare le complicanze più gravi e che ancora ci vedono impegnati in una campagna rivolta oggi anche ai profughi ucraini che fuggono dalla guerra. Oggi ci stiamo avviando a superare la fase di emergenza, ma gli ultimi due anni rimarranno per sempre scolpiti nella nostra memoria».
Le vittime registrate in Liguria dall’inizio della pandemia sono complessivamente 5.163: 3.025 nel 2020, 1.577 nel 2021, 561 quest’anno. Nell’area metropolitana sono morte complessivamente 2688 persone, 800 in quella di Savona, 594 in provincia della Spezia, 585 nell’imperiese. L’età media delle vittime è di 81 anni: la più anziana è stato un genovese di 108 anni, deceduto il 17 febbraio del 2021, la più giovane una bambina di 10 anni che, residente a Pavia e con una rara patologia infiammatoria cronica, era stata trasferita all’Istituto Giannina Gaslini.
«Credo che oggi il nostro compito per onorare la memoria delle vittime del Covid – conclude Toti – e fare in modo che non siano morti invano sia imparare dall’esperienza devastante che abbiamo vissuto: dobbiamo compiere ogni sforzo per migliorare il nostro sistema sanitario, che è e rimane uno dei migliori del mondo, anche rafforzando la risposta territoriale ai bisogni dei cittadini per farci trovare pronti qualora ci trovassimo ad affrontare un’emergenza simile in futuro, nella speranza che non accada mai più».
Bandiere a mezz’asta anche a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova: «Dopo due anni di pandemia, di dolore e di restrizioni – ha detto il vicesindaco Massimo Nicolò – finalmente ieri il governo ha annunciato la fine dello stato d’emergenza, un traguardo che abbiamo potuto raggiungere grazie ai vaccini. Una bella notizia, è vero, ma che non deve farci dimenticare che il virus è ancora in circolazione. Anche se le restrizioni andranno man mano ad allentarsi fino a scomparire è necessario però che il loro allentamento non faccia svanire la memoria di quanto accaduto in questi anni: dobbiamo ricordare queste 157mila persone che ci hanno lasciati. Erano padri, madri, fratelli, amici, medici e infermieri: non dimentichiamoli, non dimentichiamo i sacrifici dei sanitari in quei giorni difficili e facciamo sì che le nostre scelte, politiche e sanitarie, vadano a rafforzare sempre di più il nostro sistema sanitario».
Alla Spezia, per l’occasione, sono state posizionate due targhe in memoria delle vittime: una nei pressi del cimitero dei Boschetti e una all’ospedale civile Sant’Andrea. Questa ultima, in particolare, è dedicata specificatamente ai sanitari.
«Oggi ricordiamo tutte le persone che hanno perso la vita per il Covid: una pandemia ancora in corso che abbiamo vissuto in prima persona sin dal primo momento – afferma il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini – Un nemico invisibile che ha stravolto il nostro modo di vivere, le nostre prospettive, i nostri affetti, le nostre relazioni. Abbiamo vissuto momenti terribili e con grande commozione ricordo ogni momento più duro dell’emergenza nel 2020, soprattutto quando gli ospedali avevano oltre 150 persone ricoverate e oltre 30 persone in terapia intensiva. Il virus è nemico che ha stravolto tutto e tutti, e oggi siamo qui a mantenere una promessa alle tante persone ci hanno chiesto di ricordare i loro cari in questo modo, con una targa, proprio nella giornata dedicata a tutte le persone scomparse a causa del Covid. Non dobbiamo dimenticare, non dobbiamo far venire meno i nostri impegni perché anche se, grazie ai vaccini, la maggior parte dei casi viene affrontato come una malattia normale e temporanea, purtroppo ci sono ancora tante persone che perdono la vita o sono menomate da questo virus. A oggi abbiamo 22 ricoverati nella nostra provincia, a loro va il nostro pensiero e il nostro abbraccio così come il nostro ringraziamento va ai medici, gli infermieri, gli operatori sociosanitari, i volontari, i tecnici, gli ausiliari che stanno e hanno combattuto questa guerra».